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Human Rights Watch: "Continue violazioni dei diritti umani, no ai Giochi 2032 in Cina"

Secondo le organizzazioni umanitarie, Pechino sarebbe responsabile dei peggiori abusi dai tempi di Piazza Tienanmen

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Dopo Pechino 2008 e i Giochi invernali 2022 che si terranno sempre nella capitale, si torna a parlare di una candidatura della Cina per ospitare le Olimpiadi 2032 nelle città di Chengdu e Chongqing. Le due megalopoli (rispettivamente 16 e 32 milioni di abitanti) hanno già una dotazione adeguata di impianti (Chengdu ospiterà le Universiadi 2021), ma l'organizzazione umanitaria Humans Right Watch , per bocca del suo dirigente Minky Worden intervistato dalla testata Inside the Games , mette in guardia il Comitato olimpico internazionale:

La Cina sta attraversando la peggiore fase di violazione dei diritti umani dai tempi di Piazza Tienanmen .

I dirigenti cinesi non hanno mantenuto le promesse di una maggiore tutela di questi diritti che avevano formulato per aggiudicarsi i Giochi 2008, mentre il CIO ha sposato i Principi guida delle Nazioni unite in materia di economia e diritti umani, che richiedono verifiche, trasparenza, correzione degli abusi. Niente di tutto ciò sta avvenendo in Cina, e dato che questi principi sono già previsti nei contratti di assegnazione di Parigi 2024 e Los Angeles 2028 è imbarazzante che i leader cinesi millantino di poterli rispettare. Assegnare un'altra edizione alla Cina significherebbe capovolgere il sistema olimpico e garantire a questo paese uno status differente rispetto al resto della comunità internazionale.

Fra le violazioni più evidenti commesse dal governo cinese Worden cita la repressione delle manifestazioni popolari di Hong Kong e il genocidio culturale della minoranza musulmana degli Uiguri nella regione dello Xinjiang.

Leggi l'intervista completa [ENG]

Ph. © Pete Linforth @Pixabay

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