Ellen Keane: “Sono un’atleta paralimpica, non olimpica. Le parole sono potenti, siate consapevoli”

La 25enne nuotatrice irlandese Ellen Keane (nella foto, tratta dal suo profilo Instagram), bronzo nei 100 rana SB8 alle Paralimpiadi di Rio 2016, ha rilasciato un’intervista al quotidiano The Irish Independent nel quale, oltre a raccontare la vita di un’atleta durante la pandemia e di avere “tirato un sospiro di sollievo” a seguito delle rassicurazioni sullo svolgimento dei Giochi, ha chiesto maggiore attenzione da parte di media e pubblico sui Giochi Paralimpici, appello rilanciato anche attraverso il proprio profilo Instagram:

Soni un’atleta paralimpica, non olimpica. Mi chiamano TANTISSIME VOLTE “olimpica”. Spesso si tratta di persone che conoscono il duro lavoro e la dedizione che ho messo nello sport in tutti questi anni. Tutti voi vedete la performance e IO LO ADORO e sono grata che ve ne rendiate conto.

Ma sono un’atleta paralimpica. Non olimpica.

Il movimento paralimpico utilizza lo sport per mostrare quanto potente, forte e grandiosa può essere una persona con disabilità se solo le viene concessa un’opportunità.

Io rappresento le persone con disabilità, non solo la mia nazione. Ne vado fiera. Siatene fieri con me. Le parole sono potenti. Utilizzate con orgoglio il termine “paralimpica” e diventate degli alleati delle persone con disabilità. Create opportunità e siate consapevoli di quanto sono potenti le diversità.

 

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Leggi l’articolo su The Irish Independent [ENG]

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