Attila Selmeci: ecco come alleno Kristof Milak - prima parte
Milak ha iniziato a nuotare a 6 anni in un piccolo club di Erd, una cittadina a 40 chilometri da Budapest. Viene da una tipica famiglia ungherese, nella quale entrambi i genitori lavorano assiduamente.
Kristof Milak è stato il mattatore della settimana appena trascorsa. Gli highlight dei suoi straordinari risultati ai recenti Campionati nazionali ungheresi hanno fatto il giro del mondo e proiettato il pupillo di Attila Selmeci in un range di competitività che spazia dai 50 ai 400 metri.
Proprio con l'allenatore ungherese il 4 gennaio 2020, in uno degli ultimi eventi pubblici prima della pandemia, Nuoto•com ha organizzato un clinic nella splendida cornice dell'HotelAmbasciatori di Rimini. In quell'occasione la rivista AQA, partner dell'evento, ha pubblicato un paper di Selmeci dal titolo Training the elite athlete, che vi riproponiamo integralmente.
L'allenamento dell'atleta d'élite - di Attila Selmeci
Introduzione
Lavoro come allenatore di nuoto per la Federazione nuoto ungherese da quasi quarant’anni, e nel corso della mia carriera ho avuto alcuni atleti di grande talento. Nel mio primo club, lo Spartacus di Budapest, ho seguito per diciassette anni i gruppi giovanili. Sono felice di avere passato così tanto tempo con i giovani, perché ho potuto fare molta esperienza che si è rivelata molto utile quando, qualche anno dopo, ho allenato l’alto livello.
Gli atleti di maggiore successo che ho seguito sono Agnes Kovacs , la ranista campionessa olimpica nel 2000, la farfallista Beatrix Boulsevicz campionessa di vasca corta nel 2005, il mistista Istvan Bathazi , e ora ho un farfallista di straordinario talento, Kristof Milak, che ai mondiali di Gwangjou del 2019 ha stabilito il primato del mondo nei 200 metri a soli 19 anni.
Milak ha iniziato a nuotare a 6 anni in un piccolo club di Erd, una cittadina a 40 chilometri da Budapest. Viene da una tipica famiglia ungherese, nella quale entrambi i genitori lavorano assiduamente. All’inizio della carriera sembrava più portato per la rana, e solo a quattordici anni si è concentrato sulla farfalla. I suoi primi allenatori hanno svolto un ottimo lavoro, perché Kristof aveva un’eccellente base aerobica e si allenava regolarmente in tutti e quattro gli stili. Ho iniziato a seguirlo proprio a quattordici anni, quando ha iniziato le scuole superiori e ha ottenuto il suo primo successo, la medaglia d’oro ai campionati giovanili ungheresi.
Il primo successo internazionale è arrivato due anni dopo, nel 2016, quando ha vinto il titolo europeo juniores nei 200 farfalla con il tempo di 1.56, un tempo straordinario per l’età. L’anno successivo, il 2017, agli Europei giovanili tenuti in Israele ha stabilito il record mondiale juniores con 1.53, e poche settimane dopo ai Mondiali di Budapest ha vinto l’argento nei 100 con 50.62 -all’epoca era diciassettenne.
Nel 2018, maggiorenne, ha vinto il titolo europeo dei 200 farfalla a Glasgow e ha conquistato quattro ori ai Mondiali giovanili di Buenos Aires. L’estate dell’anno successivo ha raggiunto il picco della sua carriera con i già citati titolo e record mondiale di Gwangjou.
Kristof Milak ha un fisico notevole: alto, spalle larghe, torace ampio, lunghe gambe e braccia, grandi mani e piedi. 190 cm di altezza per 84 Kg di peso, con un’apertura di braccia di 200cm. È naturalmente dotato di un’eccellente capacità aerobica, scivola nell’acqua con grande facilità ed è efficace sia nei 100 che nei 200 metri. "Sente” l’acqua, nuota tutti gli stili (a parte la rana) con una tecnica eccellente. La parte superiore del corpo è potente, ma quello che fa la differenza è la sua straordinaria gambata a delfino. Ama gareggiare e adora vincere, è nato per la vittoria. Quando gareggia non conosce limiti. Affronta ogni competizione con la massima serietà. A volte ha bisogno di motivazioni extra durante l’allenamento, perché si annoia facilmente. Gli servono sfide, meglio se a sorpresa.
[caption id="attachment_41678" align="aligncenter" width="1200"] MILAK Kristof HUN - Photo Andrea Masini/Deepbluemedia/Insidefoto[/caption]
La progressione di Kristof Milak 2013-2019
ANNO | ETÀ | 100 FARFALLA | 200 FARFALLA |
2013 | 13 anni | 1.05.85 | --- |
2014 | 14 anni | 0.59.62 | 2.09.95 |
2015 | 15 anni | 0.54.10 | 2.02.91 |
2016 | 16 anni | 0.52.84 | 1.56.77 |
2017 | 17 anni | 0.50.62 | 1.52.71 |
2018 | 18 anni | 0.50.62 | 1.52.71 |
2019 | 19 anni | 0.50.62 | 1.50.73 |
Spazi e condizioni di allenamento
Quando ho iniziato con Milak, nel 2014, ci allenavamo in una piccola ma moderna piscina di 25 metri. Insieme a Kristof seguivo altri sette atleti.Vicino alla piscina c’era una palestra dove svolgevamo l’allenamento a secco. Ci allenavamo dieci volte a settimana, con doppia seduta il lunedì, martedì, giovedì e venerdì e seduta singola il mercoledì e sabato.
La seduta mattutina si svolgeva dalle 5.45 alle 7.30 per consentire a Kristof di arrivare puntuale a scuola. Iniziavamo la seduta pomeridiana con la palestra dalle 15.00 alle 16.00 e proseguivamo in acqua dalle 16.00 alle 18.00. Occasionalmente avevamo l’opportunità di svolgere dei collegiali all’estero con la nazionale giovanile, di solito in inverno con tre settimane in Thailandia o Sudafrica.
Nel 2018 Milak d’accordo con i suoi genitori ha deciso di cambiare club, trasferendosi allo Honved di Budapest. Le condizioni erano molto migliori, e anch’io ho deciso di seguirlo abbandonando il mio lavoro di insegnante di educazione fisica per concentrarci completamente sulla preparazione per i Giochi di Tokyo 2020.
A Budapest ci alleniamo nella straordinaria Duna Arena e abbiamo leggermente modificato la nostra agenda: palestra tutte le mattine dalle 7.00 alle 8.00, piscina dalle 8.00 alle 10.00 e dalle 17.00 alle 19.00. Sempre dieci sedute settimanali, con riposo pomeridiano nei giorni di mercoledì e sabato.
Con il trasferimento a Budapest, il mondo intorno a Kristof è cambiato radicalmente. Si allena in una delle più belle piscine al mondo, ha molti sponsor che gli offrono denaro e prodotti, ed ha abbandonato la scuola per dedicarsi al nuoto; in sostanza è diventato un professionista.
(1 - continua)
Ph. © A.Masini/Deepbluemedia
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