Francia, piscine che chiudono e incentivi per la pratica sportiva

Tutto il mondo è paese? La Francia si trova in una situazione complessa per il settore piscine. Impianti che chiudono a causa del rincaro energetico. Prezzi in continuo aumento e prospettive grigie. Sebbene l’organizzazione sportiva in Francia sia legata al territorio e alle istituzioni, la gestione delle strutture è comunque sempre più in capo a società che devono necessariamente far quadrare i conti. Sono un po’ come società di servizi che comunque hanno spese, dipendenti, collaboratori e oneri di ogni tipo. 

La Francia, che istituzionalmente propone l’attività acquatica obbligatoria nel percorso scolastico fino alla scuola media, si trova oggi  nell’impossibilità di sostenere la forte campagna di sensibilizzazione per la sicurezza in acqua. Piscine chiuse e rischi di allontanare – o non avvicinare – bambini al movimento, alla padronanza del corpo in acqua e dunque ricadute sulla sicurezzta in acqua, tema tanto caro alle istituzioni governative. 

Parallelamente il Governo francese ha istituito nuovamente il Pass’Sport, una sorta di sussidio, 50 euro di bonus per chi si affaccia al mondo dello sport. Uno strumento per avvicinare chi, per motivi economici o difficoltà di altro genere non ha attitudine al movimento e allo sport. Il progetto, del Ministero dello Sport, dei Giochi Olimpici e Paralimpici francese, che prevede contributo dedicato ai cittadini dai 6 ai 30 anni, per poter godere dei benefici educativi, sociali, motori, insomma in generale di benessere, della pratica sportiva. 

Pass’Sport del Ministero dello Sport, dei Giochi Olimpici e Paralimpici

Foto © David McEachan Pexels 

 

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