Benedetta Pilato: “È stata una scelta coraggiosa e molto pensata …” di Alberto Dolfin per Corriere dello Sport

Segnaliamo l’articolo “Il mio coraggio per l’Olimpiade” realizzato dall’amico giornalista Alberto Dolfin pubblicato sul quotidiano Il Corriere dello Sport di oggi, seguono alcuni passaggi.

Benedetta Pilato è diventata grande. La strada che porta all’Olimpiade di Parigi passa da Torino, città da cui la diciottenne tarantina ha deciso di riparti- re affidandosi ad Antonio Satta e spartendo la corsia con un altro asso della Nazionale: Alessandro Miressi.

Estratto dall’intervista

Benedetta, come è nata l’idea di cambiare?

«È stata una scelta coraggiosa e molto pensata, trattandosi di un anno particolare, quello olimpico. Sentivo la necessità di cambiare, ho valutato diverse opzioni, compresa quella di Roma all’Aniene. Antonio non mi aveva mai allenato, ma mi aveva seguito in alcune trasferte con la Nazionale, per ora mi sto trovando bene».

Variazioni in vasca?

«Gli allenamenti sono cambiati e già fare i doppi mi stravolge tutta la routine, non ero abituata perché andavo a scuola. È tutto diverso e sono più stanca di prima, ma mi sto abituando piano piano. Mi dovrò organizzare con le lezioni universitarie in presenza».

E la vita torinese?

«Mi piace vivere da sola. Però è diverso rispetto al passato, perché devo arrangiarmi: cucinare mi va, sono brava soprattutto a fare i dolci, ma ora non li preparo perché dovrei mangiarmeli tutti io. Per fortuna, passo tanto tempo coi miei compagni d’allenamento: non era scontato, ho trovato un bellissimo ambiente».

Com’è confrontarsi in allenamento con un compagno di Na-zionale?

«Non ero abituata, devo dire particolare. Allenandomi spesso da sola non avevo proprio un gruppo a cui appoggiarmi, mentre adesso nelle gare internazionali c’è anche lui con me e la squadra si allarga quando ci sono competizioni nazionali.

Che cosa si aspetta da questa stagione?
«Quest’anno ci sono tante gare e tanti obiettivi. Ero abituata a fare cose molto diverse, per cui è tutta una fase d’adattamento. Ad esempio, non avevo mai iniziato la stagione con una gara di così alto livello, peraltro in vasca lunga. La tappa di Coppa del Mondo a Budapest sarà uno stimolo in più: non andiamo a ricercare la prestazione, però sono curiosa del risultato. Servirà per capire se quello che stiamo facendo funziona».

E se le dico Olimpiade?

«I Giochi di Parigi sono l’obiettivo, anche se con questo grande cambiamento non mi sento diire niente. Sarà una stagione strana, perché ci saranno gli Europei in corta a dicembre e poi i Mondiali in lunga a febbraio.

 

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