La visione degli “Enhanced Games” preoccupa il mondo dello sport. Lo spettro sui Giochi di Parigi.

L’imprenditore australiano Aron D’Souza , fondatore e ideatore del progetto denominato “Enhanced Games” torna alla carica per promuovere la sua iniziativa a circa 70 giorni dai Giochi Olimpici, nel pieno della bufera del caso dei 23 nuotatori cinesi risultati positivi nel 2021.

L’idea fondante alla base degli “Enhanced Games” è quella di esplorare le capacità umane al massimo delle loro potenzialità attraverso l’innovazione in campo medico e scientifico con l’organizzazione di competizioni sportive initernazionali  che non prevedano l’obbligo dei test antidoping, aprendo così la porta a nuove possibilità di performance atletica, anche tramite l’utilizzo di farmaci e medicina, rovesciando quindi l’etica dello sport moderno per portarsi oltre i confini legali e morali che lo regolano.

Il format proposto da D’Souza mira ad attrarre gli atleti più esperti, quelli che hanno già partecipato alle Olimpiadi e che cercano alternative al porre termine alla loro carriera sportiva, a tutti gli atleti che aderiranno al progetto l’organizzazione garantirà uno stipendio base (non definito) e  1.000.000 di dollari per ogni primato del mondo realizzato. Sul sito ufficiale del progetto sono disponibili molti dettagli con numerosi paragoni con i Giochi Olimpici.

D’Souza nei giorni scorsi ha rilasciato alcune dichiarazioni ai media in cui ha detto che alcune decine di atleti che prenderanno parte agli imminenti Giochi di Parigi stanno per aderire al suo progetto multi-sport che prevede le seguenti discipline; atletica leggera, nuoto, sollevamento pesi, ginnastica e sport da combattimento. Ha poi sottolineato che le trattative per la sede e la trasmissione degli eventi, in programma nel 2025,  sono “molto avanzate“,  a suo dire la sua proposta di competizione ha trovato un notevole impatto fra i nuotatori e fra gli atleti degli sport di forza come il sollevamento pesi, mentre ha trovato “un po’ più impegnativo” il reclutamento nell’atletica.

Aron D’Souza “Abbiamo molte persone che parteciperanno alle Olimpiadi di Parigi che stanno aderendo. I primi Giochi si terranno nel 2025 e le trattative sono in una fase molto avanzata.”

L’iniziativa ovviamente ha sollevato malumore e forti disappunti da parte del CIO “pericolosi e irresponsabili” e di alcune federazioni internazionali, su tutte World Athletic che per voce del suo presidente Sebastian Coe ha dichiarato che chiunque partecipi potrebbe affrontare una lunga squalifica.

Anche l’icona del nuoto australiano, Kieren Perkins, attuale capo della Commissione Sportiva Australiana, ha duramente criticato l’iniziativa che a suo dire porterebbe una vera e propria rivoluzione etica e morale nel mondo dello sport, ha poi lanciato un allarme sui potenziali pericoli rappresentati dall’organizzazione dei Giochi “potenziati” definendoli una iniziativa “quasi criminale“ chiedendo uno sforzo collettivo per educare e proteggere gli atleti, ricordando che l’inseguimento dell’eccellenza sportiva non dovrebbe avvenire a scapito della salute o dell’integrità etica.

Kieren Perkins: Ci sono molti esempi di atleti che non hanno superato i 40 anni a causa dell’assunzione di droghe, i cui figli sono gravemente disabili, malformati e hanno avuto loro stessi una vita breve. […] Ho sicuramente paura per gli atleti, è deludente l’egoismo che c’è dietro. Qual è il fine ultimo? Sono pronto a scommettere che non sia qualcosa di migliore per gli atleti o per la società in generale. […] Qualcuno morirà se permettiamo che questo tipo di ambiente continui a svilupparsi e a prosperare”.

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