ISTAT. Continua il calo delle nascite, ma aumenta la pratica sportiva di tipo continuativo.

Seguono alcuni dati interessanti dall’Istituto Nazionale di Statistica.

Continua il calo delle nascite, registrato l’ennesimo minimo storico.

I dati sugli indicatori demografici dell’Italia pubblicati dall’Istat il 29 marzo scorso non lasciano spazio a interpretazioni, registrato l’ennesimo minimo storico di nascite, l’undicesimo di fila dal 2013. In 15 anni sono state perse 200mila nascite rispetto alle rilevazioni degli anni precedenti, un calo preoccupante che impatta sull’economia, il PIL, la sanità, il lavoro, l’occupazione, la scuola, le università, le imprese, il welfare, le pensioni, la previdenza e quindi su tutto, anche sullo sport. La diminuzione delle nascite rispetto al 2022 è di 14.000 unità (-3,6%). Dal 2008, ultimo anno in cui si è assistito in Italia a un aumento delle nascite, il calo è di 197.000 unità (-34,2%).

Rapporto Istat BES 2023: aumenta la pratica sportiva di tipo continuativo

L’Istat ha rilasciato il Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) del 2023, esaminando vari indicatori socio-economici e ambientali. Nel 2023, il 34,2% degli italiani oltre i 14 anni risulta sedentario, con un gap di genere in riduzione dal 2010 ma ancora presente. La sedentarietà è maggiore tra gli anziani e si osserva un miglioramento generale rispetto al 2022 e al periodo pre-pandemico. Inoltre, vi è un aumento della pratica sportiva, soprattutto continua, rispetto ai valori pre-pandemici del 2019.

Nel 2023 la riduzione della sedentarietà ha riguardato entrambi i sessi, ma soprattutto gli uomini (-2,5 punti percentuali contro -1,7 punti percentuali) ed è presente in quasi tutte le fasce di età, mostrando una forte riduzione tra i ragazzi di 14-19 anni (-2 punti percentuali), ma soprattutto tra la popolazione adulta e anziana: -4,2 per i 60-64enni e -4,1 per i 65-74enni. Secondo il rapporto, tale andamento viene abbinato simultaneamente a un aumento della pratica sportiva, specialmente di tipo continuativo che risultava essersi ridotta di molto nel 2021, in quanto scesa al 22,5% e che riguarda, invece, nel 2023 più di una persona su 4 (il 25,5%). Questo valore supera i livelli di pratica sportiva raggiunti nel periodo pre-pandemico (nel 2019 era pari al 23,4%).

 

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