Parigi 1900 – II edizione dei Giochi Olimpici Moderni: era già una questione politica.

La seconda edizione dei Giochi Olimpici Moderni non si è avviata nel migliore dei modi e fu in realtà una delusione, mettendo addirittura a rischio il futuro delle Olimpiadi stesse.

Le prime Olimpiadi moderne si erano rivelate un grande successo. La Grecia avrebbe voluto essere designata come sede unica dei Giochi ma non fu così. Re Giorgio chiese esplicitamente al Barone De Coubertin una dichiarazione in tal senso, facendosi forte anche con una lettera della delegazione statunitense. Ma De Coubertin tenne duro poiché auspicava per la rinascita delle Olimpiadi una sede diversa in ogni edizione. Inoltre era attratto dalla possibilità di far coincidere le Olimpiadi con l’Expo in programma nella capitale francese.  Il re si spinse fino a chiedere, durante il banchetto finale dei Giochi ad Atene, le dimissioni del barone in caso di diniego alla sua proposta.

L’edizione del 1900 fu assegnata a Parigi. De Coubertin sognava di ricostruire all’interno dell’Esposizione l’antico sito di Olimpia, ma senza successo. Il responsabile dell’Esposizione del 1900 era Alfred Picard, un ufficiale di stampo conservatore che aveva assai poco rispetto per lo sport e gli sportivi, e accantonò il piano del barone.

foto dal web

L’Olimpiade traballava sotto tanti punti di vista: le ambizioni dell’Esposizione e quelle dello Sport non trovavano molti punti in comune. Le prime classificavano le seconde come un evento collaterale, che non aveva un’identità personale, ma doveva essere di contorno e funzionale all’evento parigino dell’Expo. E così, mentre quelle di Atene erano durate 9 giorni, le Olimpiadi di Parigi ebbero luogo dal 14 maggio al 28 ottobre del 1900; inoltre non vi fu cerimonia di apertura e di chiusura, visto che i Giochi erano stati in tutto e per tutto inglobati nel più ampio contesto dell’Esposizione. Gli organizzatori avevano distribuito le gare nell’arco di cinque mesi e avevano così poco promosso il loro status Olimpico che molti atleti non hanno mai saputo di aver effettivamente partecipato ai Giochi Olimpici, le stesse competizioni infatti figurarono nel programma come «Concorsi d’esercizi fisici e di sport». Lo spirito olimpico era decisamente compromesso.

Questo fatto determinò il clamoroso fallimento delle Olimpiadi. Gli organizzatori dell’Esposizione Universale, ai quali era stata delegata la costruzione delle strutture sportive, non fecero assolutamente nulla, e quando si arrivò al giorno dell’inaugurazione non esistevano né stadio né piste né villaggio olimpico. Addirittura le medaglie vennero consegnate con mesi o anni di ritardo. Si cercò di rimediare alla meglio, ma spesso si cadde nel ridicolo, per esempio in occasione della gara di lancio del disco, disputata in un prato circondato da alberi, i dischi si perdevano regolarmente nelle fronde. Tutte le competizioni in genere si svolsero in sedi improvvisate e del tutto inadeguate: le corse di atletica furono disputate su una pista per cavalli, le gare di nuoto e quelle di canottaggio nella Senna, il concorso ippico in una elegante via del centro cittadino. Oltre a questo, non esistendoci tribune, il pubblico (cioè i visitatori dell’Esposizione Universale) gironzolava per i campi di gara, ostacolando il corretto svolgimento delle competizioni.

De Coubertin si vide tradito dalla sua stessa nazione. Parigi e la sua Olimpiade avrebbero dovuto rappresentare la vittoria degli ideali promossi dal Barone, un’edizione che sarebbe dovuta passare agli annali e che invece rischiò di mettere la parola fine ai giochi olimpici.

foto dal web

Vi era un totale disinteresse anche da parte della stampa. Fa un certo effetto, al giorno d’oggi, sapere che una disciplina come l’atletica fu inserita nella categoria previdenza sociale, questo perché facente parte dell’Expo. Furono inoltre inserite discipline che nulla hanno a che fare con i giochi olimpici, come ad esempio le corse in mongolfiera, il tiro al piccione vivo o ancora una gara di antincendio. Uno dei pochi eventi organizzati furono le corse di ciclismo, previste inizialmente dentro un tendone da circo.

Talmente forte fu la delusione per De Coubertin che, subito dopo la fine delle Olimpiadi, andò in Svizzera, della quale divenne anche cittadino. Egli ritenne un miracolo la sopravvivenza del movimento olimpico. Alcuni invece tendono addirittura a non ritenere Parigi 1900 come un’edizione dei Giochi Olimpici, questo perché la manifestazione fu un contorno di fronte all’importante cornice dell’Expo.

Sarà a partire dal 1906 che si inizierà a capire l’importanza delle Olimpiadi, grazie ai Giochi Intermedi di Atene, che salveranno i Giochi Olimpici da una possibile scomparsa.

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