At the Pool Bar – Fabrizio Antonelli e Matteo Giunta: “Federica e Gregorio due cannibali, sempre il nuoto al primo posto”

Finalmente ritornano gli appuntamenti At The Pool Bar con il nostro barman Luca Rasi.

Dopo la lunga pausa olimpica, siamo tornati. E lo abbiamo fatto col botto! Ospiti di questa nuova puntata infatti sono stati Fabrizio Antonelli e Matteo Giunta, rispettivamente allenatori di Gregorio Paltrinieri e Federica Pellegrini. L’argomento affrontato è stato sicuramente interessante ma allo stesso tempo molto delicato: la gestione di un atleta di vertice.

La chiacchierata è iniziata con alcune riflessioni sull’Olimpiade appena conclusa dove i due atleti sono stati semplicemente fantastici.

Matteo Giunta

Sicuramente Federica avrebbe preferito non doverle posticipare, per lei un anno in più ha fatto veramente la differenza. Il posticipo ha creato non poche difficoltà sulla preparazione, però con una pandemia in corso è stato giusto rinviarle. Se si fossero disputate nel 2020 gli obiettivi sarebbero stati sicuramente importanti, Federica era in condizioni davvero stratosferiche. Poi ha contratto il Covid, e una volta guariti dal virus rimangono comunque degli strascichi importanti. Fede ha cominciato a sentirsi veramente bene da aprile in poi, e i tempi non erano sicuramente a nostro favore per poter pensare di arrivare in una condizione pari a quella dei mondiali del 2019. Con il posticipo gli obiettivi sono cambiati: volevamo la sua quinta finale olimpica e lei è riuscita nella sfida. Dopo le Olimpiadi c’è stata la sua elezione al CIO e questa è stata la ciliegina sulla torta.

Fabrizio Antonelli

Appena rientrato da Tokyo ho fatto un intervento in radio e in quell’occasione un giornalista disse “Queste medaglie non hanno colore”. Assolutamente vero! Quelle di Gregorio hanno sicuramente un significato particolare, hanno rappresentato la sua grande maturità di atleta. Oggi lo osservavo nuotare in mare e ho pensato a ciò che ha passato. Mi sono chiesto se qualcun altro, nella sua stessa situazione, avrebbe reagito come ha fatto lui. Si è dimostrato davvero un leone, ha trovato una forza e un’energia non comune, è stata un’impresa titanica perché si è trovato ad affrontare una sfida in un modo che sicuramente non aveva preventivato. Per questi risultati devo assolutamente ringraziare tutte le persone che ci hanno supportato, perché ovviamente non sono solo nella mia quotidianità di allenatore. La grande ripresa di Gregorio è stata frutto anche di un grande lavoro di equipe, straordinario! Anche i compagni di squadra sono stati fondamentali per Gregorio, hanno aiutato a tenere alto il suo morale, a far si che non si abbattesse. E poi c’è da dire che lui è affamato di vittorie.

Abbiamo parlato di come sia difficile gestire un atleta di vertice e le riflessioni sono state davvero interessanti:

Matteo Giunta

Ho avuto la fortuna di entrare nel mondo del nuoto dalla porta principale, e non parlo del 2012, anno in cui ero il secondo di Philippe Lucas e preparatore atletico di Federica. Mi riferisco alla mia esperienza fatta con ADN Project di Andrea Di Nino: lì mi sono fatto le ossa. Quell’esperienza mi è servita tantissimo per non trovarmi troppo in difficoltà con Federica. L’allenatore deve considerare che ogni atleta è a sé e il nostro intervento di tecnici deve essere calibrato in funzione di chi abbiamo davanti, non può essere standardizzato. Un’altra fortuna che ho avuto è che, affiancando Lucas, ho avuto modo e tempo per studiare bene Federica e farmi un’idea di quello che poteva essere un percorso che si focalizzava prevalentemente sui 200 stile. Diventare primo allenatore è stato un salto importante, ma avevo la sensazione che potevo fare bene. Sicuramente è stata una sfida importante perché sapevo che potevo bruciarmi in un attimo. La fiducia è stata una cosa che mi sono conquistato piano piano, con i risultati che abbiamo ottenuto insieme.

Con atleti di questo calibro, il lavoro dell’allenatore non è semplice, poiché sono delle persone molto esposte anche a livello mediatico. Paradossalmente non si tratta di gestire solo la programmazione e le serie, ma anche tutto questo contorno. I due tecnici effettivamente lo hanno confermato: sono ragazzi molto impegnati anche fuori dalla vasca, però hanno messo in risalto delle particolarità:

Fabrizio Antonelli

Gregorio a settembre praticamente ha più viaggiato che nuotato, però i suoi impegni al di fuori del nuoto sono stati inseriti nel suo calendario di allenamento in funzione della sua preparazione. Abbiamo gestito i carichi in funzione dei suoi impegni senza però che la sua preparazione ne risentisse. Diventa fondamentale e anche strategico gestire tutto questo, non si può e non si deve non tenerne conto.

Matteo Giunta

Con Federica devo ammettere che ho avuto vita facile: lei ha sempre messo al primo posto il nuoto. Tutto il resto veniva dopo. Le ho anche visto rifiutare lavori importanti e ben remunerati, ma poiché lei riteneva che potevano compromettere la sua preparazione, li rifiutava. Quando hai a che fare con atleti come Gregorio o Federica, loro sanno perfettamente quali sono le loro priorità e riconoscono subito le situazioni che potrebbero essere controproducenti per i loro obiettivi sportivi.

Effettivamente una grande campione non può prescindere da una grande intelligenza e da una grande capacità di conoscersi e gestirsi.

La discussione si è poi spostata sugli impegni che i due atleti hanno affrontato successivamente all’Olimpiade: Gregorio ha partecipato alle gare in acque libere della LEN e Federica era a Napoli per partecipare alla ISL. Sono emerse delle caratteristiche comuni: entrambi gli atleti prendono sul serio ogni impegno che si assumono e cercano di portarlo a compimento nel modo migliore, non lasciando nulla al caso. Motivo per cui, nella programmazione di entrambi erano previste tutte le tappe preparatorie per arrivare agli appuntamenti di ciascuno nella miglio forma possibile. Scherzosamente Antonelli lo ha definito “cannibalismo agonistico“, ha riconosciuto che sono due atleti che sono costantemente in sfida con sé stessi e vogliono tirare fuori il meglio in ogni occasione. Giunta poi ha fatto notare come per Federica le sconfitte che ha subito nella sua carriera fossero particolarmente sofferte proprio in funzione del fatto che lei faceva ogni volta il massimo.

Inevitabilmente, quando ci si trova a dover gestire grandi atleti, si rendono necessari degli adattamenti anche da parte del tecnico. Antonelli ha ammesso di aver dovuto adattare in maniera importante la sua filosofia di allenamento alle esigenze di Gregorio. Ha riconosciuto il grande lavoro svolto da Stefano Morini, e ha evidenziato la difficoltà di dover coniugare le diversità che caratterizzano la preparazione degli 800 e 1500 stile e le particolarità di una 10 km in acque libere. Non è facile riuscire ad esprimersi al meglio in gare così diverse tra loro.

Matteo Giunta ha poi parlato degli impegni a breve termine: a Verona sta seguendo Giacomo Carini, Luca Pizzini e Silvia Scalia. A breve li raggiungerà anche Federica perché preparerà le gare per Eindhoven. Pizzini sta cercando di ritrovare il suo stato di forma dopo l’infortunio, perchè desidera arrivare al meglio agli Europei di Roma 2022. Scalia e Carini sono focalizzati su Kazan.

Nel parlare degli Europei di Roma 2022 il pensiero di Luca Rasi ha sorvolato il sogno di annunciare Federica in questa competizione. Giunta ha dichiarato “Mai dire mai”. Ritiene che le probabilità di vedere Federica gareggiare sono basse, però ha spiegato che la decisione spetta a lei. Sicuramente lo farebbe solo se è perfettamente consapevole di affrontare la competizione in un certo modo, non allungherebbe la sua carriera tanto per fare. Anche se lei è sicuramente molto legata alla vasca che ospiterà la competizione.

È stato affrontato l’argomento sul gruppo, dal momento che il nuoto è uno sport individuale, i compagni di allenamento diventano davvero importanti. Anche su questo argomento i due tecnici hanno dato prova di trovarsi d’accordo. Inoltre hanno sottolineato come nei momenti di difficoltà, come è stato per Gregorio prima dell’Olimpiade, i compagni possono fare la differenza.

Si è poi chiacchierato sulle serie preferite di Paltrinieri e Pellegrini, e i due tecnici non si sono risparmiati nel raccontare anche qualche aneddoto e particolarità, snocciolando anche qualche serie. Antonelli e Giunta sono stati molto disponibili nel rispondere a qualche domanda di chi seguiva la diretta.

Sicuramente abbiamo inaugurato questi nuovi appuntamenti di At The Pool Bar con una grande serata, in compagnia di due tecnici straordinari. Non potevamo non ricorda insieme l’incredibile Tonino Spagnolo, collega eccezionale che con il suo lavoro ha fatto crescere grandi atleti e ha dato un notevole contributo al nuoto italiano.

Il video della puntata è disponibile sul nostro canale YouTube.

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