Il coming out (tardivo) di Vincenzo Spadafora

“Per tutti quelli che ogni giorno combattono per i propri diritti e hanno meno possibilità di farlo rispetto a quanti ne abbia io”. Trema la voce dell’ex Ministro per lo sport Vincenzo Spadafora mentre racconta la propria omosessualità a Fabio Fazio in diretta a Che tempo che fa.

“Penso che la vita privata delle persone debba rimanere tale e se noi fossimo un Paese culturalmente più avanzato, soprattutto sul tema dei diritti, forse anche i dibattiti di queste settimane non li avremmo neanche affrontati. Penso però anche che chi ha un ruolo pubblico, politico come il mio, in questo momento storico, abbia quale responsabilità in più. Io l’ho fatto, devo dire, anche per me stesso, perché ho imparato, forse molto tardi, che è molto importante volersi bene e innanzitutto rispettarsi”.

Parole da sottoscrivere fino all’ultima virgola, ma.

Posto che il coming out è una scelta intima e personale e che in un paese mediamente civile l’orientamento sessuale di un individuo dovrebbe essere questione totalmente irrilevante, che peccato.

Che peccato non avere pronunciato queste parole da Ministro per lo sport, da rappresentante di un movimento nel quale il 90% delle persone LGBT+ dichiara di percepire l’omofobia e la transfobia nello sport come un problema attuale; nel quale l’82% ha avuto esperienze di linguaggio omo/transfobico durante la pratica sportiva; il 33% non parla della propria sessualità in ambito sportivo; il 20% ha rinunciato all’idea di praticare una disciplina sportiva di proprio interesse a causa delle preoccupazioni sul proprio orientamento/identità di genere; il 16% ha subito in ambito sportivo insulti verbali, emarginazione, provocazioni, violenza fisica, in un caso su due a opera di una compagna o compagno di squadra.

Uscire allo scoperto adesso sembra un tentativo un po’ disperato di recuperare visibilità dopo essere scivolato nell’irrilevanza mediatica (c’è anche il libro in uscita), ma come si dice: meglio tardi che mai.

Nel frattempo, nelle chat degli “sportivi” si ridacchia.

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