Chiude la piscina da 50 di Legnano. Spese insostenibili

Lo apprendiamo tramite il quotidiano online del territorio Legnanonews.com. La piscina di Legnano riduce il servizio per insostenibilità delle spese, in particolare verrà chiusa la vasca da 50 metri che era stata recentemente adeguata e perfezionata per ampliare il servizio (2020). Una tendostruttura che permetteva di utilizzare una vasca da 50 metri utile agli atleti e che presumibilmente già in tempi pre-rincari faceva fatica ad auto-sostenersi, visto che non era certamente strutturata con una coibentazione che contenesse la dispersione termica. Oggi il tema primario è chiaramente quello dell’energia, che rende impossibile l’equilibrio di gestione di un settore che già lavora sottocosto.
Un altro portone che chiude, seppur parzialmente, alla cittadinanza, che oggi dovrà accontentarsi della struttura interna parzialmente agibile, dotata di una vasca da 25 metri 10 corsie che dovrà accontentare l’intero servizio, visto che la vasca didattica è ferma per manutenzione da parecchio tempo.

Le società locali riusciranno a garantire il servizio, anche sportivo, riorganizzando il calendario ed orari, con l’augurio che i giovani possano non perdere la motivazione all’attività.
Una triste notizia per gli utenti e per il settore tutto, che oggi vede il reiterarsi di problemi per gli impianti natatori, con aziende private che falliscono o riconsegnano le chiavi ai comuni.

La crisi oggi tocca anche gli enti pubblici che evidentemente non sono in grado di sovvenzionare tali perdite. Amga Sport, gestore degli impianti natatori di Legnano e Parabiago è azienda di proprietà di AMGA Legnano SpA, municipalizzata di proprietà dei comuni di Legnano – socio principale – Parabiago e poi Canegrate, Villa Cortese, Arconate e infine Buscate, Magnago, San Giorgio Su Legnano, Dairago, Robecchetto con Induno, Turbigo e Rescaldina.

Un segnale ancor più forte per le istituzioni governative, insieme ad un messaggio di preoccupazione: se l’azienda pubblica non riesce, può farlo il privato? Il privato, in una situazione analoga, condizionando o modificando l’offerta non verrebbe accusato di interruzione di pubblico servizio?
Speriamo che questa iniziativa possa almeno essere un riferimento, un precedente per giustificare lo stop di qualche privato, che in questi mesi sta rispondendo per spese che duplicano (almeno) gli incassi.

Il comune di Legnano ha poi condiviso un comunicato stampa, che riportiamo di seguito:

Il Comune e Amga Sport tengono aperta la vasca da 25 metri evitando la chiusura totale dell’impianto natatorio “Ferdinando Villa”, una situazione che si sta verificando in molti Comuni. Il calo degli ingressi nell’impianto, dovuto alla situazione pandemica, e l’esplosione del costo dell’energia, che supera il 35%, rendono economicamente insostenibile l’apertura della vasca olimpionica. Mantenere in funzione la sola vasca da 25 metri consentirà un risparmio che, proiettato sull’attività al coperto nel 2022 (da metà febbraio sino alla metà di maggio e dalla ripresa dell’attività in settembre al termine dell’anno), si stima in 300mila euro; risultante dalla differenza fra costi di funzionamento (600mila euro) e incassi (300mila euro).

Saranno garantiti i corsi già avviati e, pur con una riduzione degli spazi, l’attività delle società sportive. Il nuoto libero sarà concentrato alla fascia mattutina.

«Riusciamo a garantire l’apertura di una vasca, cosa che non è affatto scontata in una situazione di difficoltà eccezionale –commenta Guido Bragato, assessore allo Sport. Si tratta di una decisione che è stato difficile prendere pensando a utenti e società sportive, ma, purtroppo, necessaria. Tutti gli impianti natatori stanno scontando l’effetto combinato della pandemia e del “caro bolletta”; fattore, quest’ultimo, che nella gestione di una piscina ha un peso determinante. Chiudiamo l’olimpionica sino a metà maggio con l’auspicio che un intervento governativo sui costi, chiesto dai Comuni a gran voce, permetta di superare l’emergenza. Alle associazioni sportive va il ringraziamento dell’amministrazione per aver compreso la situazione e per la disponibilità ad adattarsi a una riduzione degli spazi, che è l’unico modo per tenere aperta la piscina. Mi preme comunque sottolineare che, se da un lato la situazione contingente ci costringe ad affrontare queste difficoltà, dall’altro il nostro impegno per trovare una soluzione strutturale ai problemi dell’impianto è già avviato».

Proprio giovedì 10 febbraio l’amministrazione comunale ha aderito all’iniziativa di Ail con lo spegnimento di mezz’ora dei monumenti della città; un gesto simbolico per sensibilizzare il Governo sul caro bolletta che per gli enti locali, in questo periodo e in prospettiva, rappresenta un problema terribilmente concreto.

La News da Legnanonews.com sulla chiusura della piscina 

Foto © per gentile concessione di Legnanonews

 

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