Vincere col sorriso
Il nuoto italiano vince perché ha imparato a vendersi, e si vende bene perché ha sempre più fiducia in sé stesso. Sono lontani i tempi in cui sul piano vasca si vedevano atleti dallo sguardo triste, che confondevano concentrazione con freddezza e vedevano il risultato come diretta - ed esclusiva - conseguenza della sofferenza e del sacrificio
Il nuoto italiano vince perché ha imparato a vendersi, e si vende bene perché ha sempre più fiducia in sé stesso.
Sono lontani i tempi in cui sul piano vasca si vedevano atleti dallo sguardo triste, che confondevano concentrazione con freddezza e vedevano il risultato come diretta - ed esclusiva - conseguenza della sofferenza e del sacrificio.
Durante le olimpiadi di Londra 2012 la nazionale americana ballava in video virale al ritmo di Call me maybe e tutta la squadra mostrava una felicità disarmante nell'andare a misurarsi in vasca. Vinsero tantissimo, col sorriso.
La stessa esuberanza dieci anni dopo emerge anche negli atleti italiani, sempre meno controllati nei modi e felici di gareggiare e vincere.
Un atteggiamento sempre impeccabile ma che apre a un nuovo modo di interpretare questo sport: quello del piacere di nuotare, che inevitabilmente porta tutto il movimento a presentarsi meglio al pubblico dei potenziali nuovi iscritti nelle piscine italiane.
Sacrificio, serietà, costanza sì, ma anche tanto divertimento e tanta passione. Perché nuotare è bello .
Un nuovo biglietto da visita, quindi, che non nasce oggi ma che parte dal lavoro che da ormai più di un decennio viene svolto dal Settore Istruzione Tecnica della Federazione Italiana Nuoto, che promuove il nuoto come fonte di benessere, di sicurezza in acqua, di allegria.
Un messaggio che si discosta dagli aggettivi squalificanti che avevano caratterizzato il nuoto fino a qualche tempo fa, quando "noioso" e "sofferenza" erano le più frequenti descrizioni che filtravano dal bordo vasca.
Dopotutto credere nel proprio lavoro e mostrarsi felici della propria attività è esattamente il punto di partenza per presentare bene qualsiasi prodotto: il marketing insegna.
E i ragazzi della nazionale hanno trasmesso alla perfezione il messaggio, con naturalezza e genuinità.
Il pubblico del Foro Italico ha potuto vedere Nicolò Martinenghi prendere in prestito la videocamera di un cameraman Rai per riprendere un gruppo di tifosi che lo acclamavano, alcuni suoi compagni di squadra hanno fatto saluti incomprensibili durante le interviste per accumulare punti del Fantanuoto, tutta la squadra ha improvvisato un'invasione di campo - vasca - nell'ultimo giorno di gare.
Questo è lo specchio di una squadra felice, in salute, che non vede l'ora di fare. Fare bene.
Valeria Mulas
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