I non atleti di domani
Il valore dello sport e le responsabilità di chi lo organizza. Oggi per il futuro.
Tra i disagi peggiori della pandemia c'è ne è uno che ancora non esiste o è ancora molto piccolo. Non è una priorità per oggi ma è un tema da tenere in considerazione per il futuro.
È chiaro a tutti quanto un anno di vita sia intenso ed impegnativo per un bambino o un ragazzo. Scuola, studio, amici. L'adolescenza, la ricerca di un'identità, la comprensione e la consapevolezza delle proprie volontà. Temi tanto noti quanto semplici che il Covid-19 ha condizionato in modo epocale. Stare chiuso in casa quanto ha condizionato la voglia di uscire e muoversi di un ragazzo più timido e magari meno avvezzo alla movida? Quanto lo ha fatto per uno che invece era abituato e sentiva il bisogno di farlo?
Lo sport non praticato che danni ha creato? Quali segni lascerà? Gli addetti ai lavori sanno bene quanto il drop-out sia un fenomeno tipico di alcune età e soprattutto di alcuni momenti dell'anno. In genere è proprio in primavera, prima della fine della scuola che gli atleti perdono motivazione e faticano a mantenere i propri impegni. È proprio lì che scatta il valore aggiunto ed è lì che l'educatore può intervenire, insieme alla famiglia, per trovare nuove motivazioni, un'occasione per insegnare a chiudere il percorso, a portare a termine un impegno preso. Così si aiuta un ragazzo a diventare grande. Ma quest'anno le videocall, seppur tanto utili per tenere i contatti e guidare un minimo di attività in casa, non hanno potuto fare miracoli.
La responsabilità di tutti noi, da oggi, è quella di fare qualcosa in più rispetto al passato. Trovare il modo di compensare la situazione per tenere il più vicini gli atleti meno motivati. Fare un passo in più, puntare al legame prima del risultato, alla consapevolezza generale. Oggi più che mai.
Un ragazzo perso dal gruppo oggi, è un atleta in meno per domani. Forse un campione in meno. Forse una persona in meno capace di sacrificarsi indipendentemente dal risultato. Una persona in meno che ha bisogno di fare sport e forse una persona in meno che farà fare sport ai propri figli.
Una grande responsabilità per domani.
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