Acqua e neurosviluppo: il corso che mancava. Una nuova proposta del Settore istruzione tecnica FIN
In avvicinamento alla Giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo, una nuova occasione formativa per un approccio eticamente e scientificamente corretto per rendere la piscina un ambiente inclusivo
Si avvicina il 2 aprile, Giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo, e come ogni anno si moltiplicano le iniziative delle varie associazioni che propongono "terapie" più o meno fantasiose illudendo migliaia di famiglie di poterle "guarire" da quella che non è solo una patologia ma una condizione rispetto alla quale sono necessari un'informazione corretta e un approccio competente.
L'acqua è uno straordinario facilitatore: di conseguenza la piscina si trova purtroppo ad essere terreno fertile per approcci pseudoscientifici. Il soggetto nello spettro autistico, come chiunque altro , trae grande beneficio dall'attività motoria in acqua. È quindi forte la tentazione per il tecnico di improvvisarsi "guaritore", magari dopo aver frequentato un "corso di formazione" costosissimo ma privo di basi scientifiche: un approccio commercialmente vincente ma eticamente riprovevole.
Nell'invitare gli operatori del settore a non farsi veicolo di iniziative commerciali travestite da pseudoscienza, non possiamo che salutare favorevolmente l'iniziativa del Settore istruzione tecnica della FIN che ha inserito nel proprio calendario il corso di approfondimento "Acqua e neurosviluppo: per una piscina inclusiva":
Il corso si rivolge a istruttori, coordinatori e direttori di impianti che vogliono rendere la propria piscina un luogo accogliente e inclusivo per tutte le tipologie di frequentatori: nello specifico, bambini ragazzi e adulti con disturbi del neurosviluppo conclamati o latenti.
La piscina può e deve così essere inserita nella rete dei servizi insieme alle altre agenzie educative (scuola, famiglia) attraverso un cambio di paradigma: la diversità è un valore e non un problema, in quanto costringe l’intera organizzazione e il gruppo dei pari ad adattarsi alle necessità di ognuno migliorando la qualità complessiva dell’offerta educativo motoria.
In settimana sarà disponibile il programma completo a questo link .
Il corso si svolge in due parti: teorica il 6-8 marzo a Parma, pratica con esercitazioni in aula e in piscina il 4-5 aprile a Riccione o il 18-19 aprile a Ostia. Vale infine la pena evidenziare il costo assolutamente risibile in rapporto alla quantità e qualità dei contenuti proposti.
PRIMA PARTE (TEORIA)
- La piscina inclusiva
- Disturbi dello spettro autistico: certezze scientifiche, prospettive, falsi miti
- Relazione è apprendimento: le basi fisiologiche, l'empatia
- Il valore della diversità: l'inclusione come arricchimento dell'offerta formativa, il modello italiano
- Di cosa parliamo: dall'autismo a basso funzionamento all'analfabetismo motorio
- Una check list specifica per l'ambiente acquatico
- Aspetti legali e amministrativi
- La rete dei servizi: piscina, scuola, famiglia
- La famiglia: comprensione comunicazione e confronto
- Il progetto di vita e l'espressione delle potenzialità
- Il luogo empatico: aspetti organizzativi per una piscina accogliente
- Lezioni individuali o collettive
- La didattica: interventi proattivi e reattivi
- Supporti didattici, rinforzi e oggetti transizionali: uso funzionale e gerarchia degli strumenti
- La comunicazione adattata
- Buone pratiche dal territorio
SECONDA PARTE (TEORIA/PRATICA)
- L’analisi funzionale del comportamento e i comportamenti problema
- La relazione di aiuto e il contenimento
- Dalla parte dell’operatore: il disagio, prevenzione e gestione del burnout
- Lavorare sul contesto: parent e teacher training
- Indicazioni operative
- Lavori di gruppo
- Esercitazioni pratiche in piscina
Ph. © Mark Richards @Pexels
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