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Alessandro Miressi per Fanpage: “Le Olimpiadi di Parigi, la peggiore delusione di sempre. Brucia ancora”

Il "mood positivo" per me è fondamentale per fare bene, a prescindere dagli avversari e dall'evento in sé: se arrivi positivo la gara andrà sicuramente bene e lo dico al di là dei risultati, di una eventuale medaglia o di un podio"

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Il liberista torinese, Alessandro Miressi, ha rilasciato un’ampia intervista a Fanpage, curata da Alessio Pediglieri, in cui riflette sulla sua carriera e sulle recenti Olimpiadi di Parigi 2024, da lui definite la sua più grande delusione. Miressi ha poi sottolineato l’importanza cruciale della preparazione mentale nel nuoto, uno sport in cui il margine d’errore è ridotto al minimo. Nonostante le difficoltà, l’azzurro dice di trovare costantemente la forza per guardare avanti con determinazione. Con uno sguardo al futuro immediato si prepara ai Mondiali in vasca corta di Budapest senza eccessive aspettative, mantenendo però chiaro il suo obiettivo principale della stagione: i Mondiali estivi in vasca lunga, occasione perfetta per riscattarsi e dimostrare il proprio valore. Seguono alcuni passaggi dall'intervista ed il link all'articolo integrale.

estratto da Fanpage, segue link all'articolo: Alessandro Miressi: “Le Olimpiadi di Parigi, la peggiore delusione di sempre. Brucia ancora”

Una forza ed un equilibrio mentale determinanti anche per fare bene in gara?  "La tenuta mentale è importantissima, la considero al pari di quella fisica. Diciamo decisamente almeno il 50%. Arrivare preparati e concentrati con un determinato obiettivo in testa è fondamentale. Devi capire di stare bene, devi essere carico, rivivi il percorso che hai fatto di allenamenti e sacrifici per arrivare a quel momento. Il "mood positivo" per me è fondamentale per fare bene, a prescindere dagli avversari e dall'evento in sé: se arrivi positivo la gara andrà sicuramente bene e lo dico al di là dei risultati, di una eventuale medaglia o di un podio" 

Responsabilità, pressioni, stress: nel nuoto a volte, il margine d'errore è pari a zero… "A volte il nostro margine d'errore è nullo, sì è vero e la pressione si sente. Pensa ai 50 metri ad esempio: se già sbagli la partenza o hai un tempo di reazione superiore rispetto agli altri va a finire che la gara è tutta compromessa. Il nuoto si basa sul tempo. Il tempo da battere e da migliorare e quindi a volte anche per un nulla arrivi a medaglia o quarto. Per un solo centesimo. Pressioni? Ce ne sono e non poche. A livello mentale bisogna essere bravi a gestire le situazioni di volta in volta: io personalmente la pressione cerco spesso di utilizzarla girandola a mio vantaggio. Quando sento aspettative alte intorno a me sono spinto ulteriormente a ricercare la massima concentrazione, per ottenere sempre il massimo

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