Iron Mark - Le corsie di Marco Dolfin: chirurgo e nuotatore
Questa settimana è in uscita il primo libro scritto da Alberto Dolfin, nostro collaboratore, che racconta dal suo punto di vista la storia del fratello Marco, che si divide tra gli interventi chirurgici in ospedale e la carriera paralimpica in vasca
Siamo così immersi nel nuoto che le storie raccontate tra le corsie spesso ci toccano in prima persona. È successo anche a uno dei nostri collaboratori, Alberto Dolfin , che questa settimana pubblica il suo primo libro, raccontando del fratello Marco , chirurgo ortopedico che, dopo un incidente stradale occorsogli l'11 ottobre del 2011, ha riscoperto anche la passione mai sopita per il nuoto, entrando a far parte della Nazionale azzurra nel 2016 e partecipando alla Paralimpiade di Rio 2016, oltre a conquistare due medaglie europee nei 100 rana SB5 (bronzo a Funchal 2016 e argento a Dublino 2018.
Così l'autore, Alberto Dolfin, racconta Iron Mark - Le corsie di Marco Dolfin: chirurgo e nuotatore , edito da Bradipolibri e disponibile in libreria e in versione ebook dal 3 settembre:
Non è stato semplice per me immergermi a capofitto nella vita di Marco e raccontarla con un nuovo punto di vista che, necessariamente, non doveva più essere soltanto quello del fratello minore o del giornalista sportivo. Spero di esserci riuscito, ma tocca a voi lettori dare il vostro parere.
Marco Dolfin, invece, ci svela:
La componente acquatica è sempre stata una costante nella mia vita ed è tornata ad avere un ruolo fondamentale anche dopo l'incidente, riaprendo quel cassetto dei sogni sportivi che pensavo si fosse chiuso per sempre. È diventata una parte integrante della mia vita insieme alle altre due componenti fondamentali, ovvero la famiglia e il lavoro come ortopedico. Mi auguro che la mia storia possa essere utile a qualche ragazzo o ragazza per trarre ispirazione nelle loro loro sfide quotidiane, come per me lo sono state, mentre ero sdraiato in un letto d'ospedale a interrogarmi sul mio futuro, quelle di Federico Morlacchi ed Alex Zanardi.
L'immagine che accompagna quest'articolo è stata scattata all'ultimo Sette Colli dal fotografo romano Andrea Staccioli ed è stata scelta per la controcopertina del libro come simbolo della ripartenza.
Qui sotto il Comunicato stampa divulgato dall'editore, Bradipolibri :
«Non lo vedo come un accanimento del destino. Si tratta di un qualcosa che è successo e che mi ha cambiato l'esistenza, ma che non posso modificare in nessun modo. Posso soltanto trovare la miglior soluzione per adattarmi»
La vita di Marco Dolfin cambia radicalmente la mattina dell'11 ottobre 2011, mentre stava recandosi in ospedale, a Torino, per aiutare un collega. L'allora trentenne medico, specializzatosi in Ortopedia pochi mesi prima, si trova di colpo dalla parte del paziente, poiché è vittima di un incidente in moto che gli causa una paraplegia. Da quel momento, Marco conosce una nuova compagna di viaggio inseparabile, la sedia a rotelle. Per lui però, quell'episodio è solo un incidente di percorso, un qualcosa che lo obbliga a effettuare diversi accorgimenti, ma non un ostacolo insormontabile.
Nella sua testa, il nostro "Avenger" sa che la sua vita ha ancora tanto da offrirgli, in diversi ambiti. Da sempre grande appassionato di sport, Marco non si arrende e si tuffa nel nuoto paralimpico, ottenendo ottimi risultati nei 100 rana SB5: bronzo ai Campionati Europei di Funchal 2016, finalista e poi quarto alla Paralimpiade di Rio 2016, argento ai Campionati Europei di Dublino 2018. Anche la famiglia sarà uno dei capisaldi nella rinascita di Marco, che nel 2014 diventerà papà di Mattia e Lorenzo, gemelli scatenati che saranno anche i suoi primi tifosi nella nuova avventura di papà nello sport. Oltre a macinare chilometri tra le corsie acquatiche, Marco è abituato ad altre corsie, quelle d'ospedale e non ha nessuna intenzione di ridimensionare la sua professione di chirurgo. Lui che non può più camminare, vuole aggiustare le gambe degli altri.
Superato lo sguardo di diffidenza dei primi pazienti, torna a fare ciò che ama di più, grazie a una carrozzina verticalizzabile che lo mantiene in posizione eretta e gli permette di svolgere anche interventi complessi come gli impianti di protesi di anca e ginocchio o di traumatologia.A raccontare la storia di Marco Dolfin, (disponibile dal 3 settembre) degna del miglior romanzo eppure vera in ogni suo straordinario dettaglio, è il fratello Alberto, giornalista sportivo che quel campione lo segue in giro per il mondo; come cronista, certo, ma prima di tutto come tifoso .
ENTRA NEL NOSTRO CANALE TELEGRAM PER AVERE COSTANTI AGGIORNAMENTI
UNISCITINON PERDERTI NESSUNA NOTIZIA SUL NUOTO ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER