Michael Phelps: "Gli atleti devono essere messi al primo posto"
Priorità alla salute mentale degli atleti.
L'icona dello sport olimpico, Michael Phelps, ha esortato il Comitato Olimpico e Paralimpico degli Stati Uniti (USOPC) a dare priorità alla salute mentale degli atleti, criticando l'organizzazione per aver trascurato le sue necessità durante i momenti di difficoltà. In un'intervista a Meet the Press della NBC, Phelps ha dichiarato:
"Gli atleti devono essere messi al primo posto. Non stanno facendo tutto ciò che è possibile, e questo mi sconvolge."
Phelps ha raccontato di aver affrontato almeno sei periodi di depressione nella sua vita, rivelando che nel 2014 aveva persino pensato al suicidio. Ha spiegato come inizialmente nascondeva i suoi problemi per paura di dare un vantaggio ai suoi concorrenti, ma nel tempo ha compreso l'importanza di affrontare le sue difficoltà.
Dopo le Olimpiadi di Atene del 2004, in cui vinse sei ori e due bronzi, Phelps si è sentito perso, descrivendo quella sensazione come "essere sulla cima della montagna senza sapere dove andare". Solo nel 2014, l’atleta ha cercato aiuto in una clinica di trattamento, trascorrendo 45 giorni in terapia e iniziando a sentirsi finalmente meglio.
Oggi, Phelps si dedica alla sensibilizzazione sulla salute mentale. Collabora con l’organizzazione Talkspace e ha lanciato la campagna "Permission Slip" per rompere lo stigma legato ai problemi psicologici. È anche un relatore attivo in eventi internazionali, come il World Innovation Summit for Health, promuovendo il benessere mentale e l'importanza del supporto agli atleti.
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