Florent Manaudou: "Non più preda ma cacciatore"
Il campione olimpico di Londra 2012 racconta le sue nuove motivazioni
Lunga e approfondita intervista a Florent Manaudou su Olympic Channel. Il sito ufficiale del movimento olimpico accende i riflettori sullo sprinter francese ripercorrendo tutta la sua carriera, con ovviamente un'attenzione particolare alle sue apparizioni ai Giochi.
Manaudou, che dopo i due argenti di Rio 2016 si era dedicato con discreti risultati alla pallamano (seconda divisione francese), nel novembre 2018 è tornato in vasca.
Non è come nella pallamano: non c'è il pallone, non ci sono i compagni, non si segnano goal, ma ora mi diverto più che nella prima parte della mia carriera natatoria. Su trecento giorni l'anno passati in acqua, solo quattro o cinque comprendono della competizioni interessanti. Così, se non ti diverti in allenamento è dura.
Quando inizi la settimana, se non ti sei scaricato nel weekend non ti esprimi bene in acqua. Perlomeno io. Ho bisogno di staccare, di farmi un drink con gli amici.
Con l'esperienza ho imparato a capire quando prendermi una pausa, a parlare con l'allenatore quando le cose non vanno come mi aspetto.
L'esperienza con International swimming league è una cosa diversa, più simile a uno show, si viaggia, si incontra gente, c'è meno rischio di stressarsi.
Dopo il rientro non mi sento più preda ma cacciatore. Mi sembra di volare sull'acqua, non sono teso, mi sento bene. Ogni mattina mi sveglio, penso ai miei avversari e voglio batterli. È più motivante del dover gareggiare contro sé stessi. È un approccio diverso, ho più voglia di vincere che nel 2016, ho questa bestia dentro di me.
Il posticipo delle Olimpiadi è stato la scelta giusta, e per quanto mi riguarda mi dà qualche mese in più per trovare la forma ideale. Finché avrò questa forma fisica e mentale resterò un nuotatore.
Leggi l'intervista completa [ENG]
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