Fred Vergnoux. "Una settimana senza entrare in acqua equivale a un mese di allenamento perso"
"Stare con otto/nove nuotatori in una piscina è molto meno pericoloso che fare shopping o andare in metropolitana."
L'allenatore Fred Vergnoux , responsabile tecnico della Royal Spanish Swimming Federation (RFEN) e coach personale di Mireia Belmonte si dice molto preoccupato per il "tempo perso" nella stagione che dovrebbe portare ai Giochi di Tokyo e ricorda che per un nuotatore " una settimana senza entrare in acqua equivale a un mese di allenamento perso ".
Seguono alcuni passaggi ed il link all'intervista integrale realizzata dal quotidiano sportivo iberico Il Mondo Deportivo
Pensi che una soluzione come quella implementata dal CONI italiano potrebbe essere utilizzata in modo tale che le strutture possano essere utilizzate dagli atleti professionisti?
"Sì, in effetti guardiamo molto verso l'Italia adesso, ieri abbiamo visto un allenamento live di Federica Pellegrini, da sola in piscina. Dall'inizio della pandemia, l'Italia ha mantenuto tre strutture con piscine riservate alla sua élite. Abbiamo chiesto che questa possibilità venga presa in considerazione, aprendo una piscina per un ristretto gruppo di nuotatori, potremo fare un test all'ingresso per vedere se siamo contagiati o no. Penso che sia in Sierra Nevada che in Sant Cugat potremo trovare possibili soluzioni. Chiediamo di essere isolati, messi in quarantena in un posto con una piscina."
Pensi che a questo punto i Giochi debbano essere svolti o un rinvio dovrebbe essere preso in considerazione?
È una domanda complessa. Quello che so è che delle diciotto settimane rimaste per arrivare a Tokyo ne perderemo già una, quando invece altri nuotatori di altri paesi stanno nuotando. Se i Giochi verranno rinviati, che mi sembrerebbe corretto, avremo anche meno tempo per la preparazione. Rispettiamo le regole, stiamo tutti a casa. Poche persone sono più coscienziose e disciplinate degli atleti d'élite, ma nel nostro caso, abbiamo bisogno di nuotare ".
LOS DEPORTISTAS ITALIANOS TIENEN DERECHO A ENTRENAR
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El CONI deja entrenar a los deportistas profesionales olímpicos realizando su TRABAJO con medidas de seguridad y control médico en instalaciones a puerta cerrada
▪️¿POR QUÉ ESPAÑA NO LO PERMITE?
▪️SOLUCIÓN pic.twitter.com/qfmXnHhwo1
— Tokio2020 (@Tokio20206) March 19, 2020
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