Gli USA non ripartono: l'Ivy League annuncia lo stop autunnale
"Non siamo in grado di garantire condizioni adeguate di sicurezza"
I sempre più preoccupanti numeri della pandemia degli USA hanno indotto la Ivy League (l'associazione delle otto più prestigiose università private del paese: (Brown, Columbia, Cornwell, Dartmouth, Harvard, Princeton, Pennsylvania, Yale) a sospendere l'attività sportiva per il semestre autunnale.
Lo annuncia la stessa Lega con un comunicato ufficiale:
Avendo la salute e il benessere degli studenti come priorità assoluta, le istituzioni della Ivy League stanno implementando politiche di contenimento del Covid-19 che comprendono restrizioni ai viaggi di studio e lavoro, distanziamento sociale, divieto di assembramenti, regolamentazione delle visite. Poiché l'organizzazione delle attività sportive è soggetta alle medesime regole, non sarà possibile per le nostre rappresentative partecipare a manifestazioni per tutto il semestre invernale.
Gli allenamenti saranno consentiti a condizione che siano organizzati nel rispetto delle procedure previste da ciascun istituto e delle norme dei singoli stati. La Lega pubblicherà delle linee guida che consentiranno un ritorno agli allenamenti in piccoli gruppi, qualora la situazione sanitaria lo consenta.
Decisioni riguardanti il calendario sportivo invernale e primaverile saranno prese in un secondo momento.
Come gruppo dirigente abbiamo la responsabilità di prendere delle decisioni nell'interesse dei nostri studenti e del nostro personale. Sono decisioni estremamente difficili, in particolare quando incidono significativamente sull'esperienza di studenti atleti di grande valore.
Con le informazioni ad oggi disponibili sull'andamento della pandemia, semplicemente pensiamo di non essere in grado di organizzare e mantenere un sistema di competizioni interuniversitare che possa soddisfare i nostri standard di sicurezza e gestione del rischio.
Il nostro impegno è quello di realizzare un ambiente educativo guidato in primo luogo da considerazioni legate alla sicurezza e alla salute. Non c'è responsabilità più grande - e queste sono le ragioni che ci hanno indotto a questa difficile decisione.
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