Il Qatar si impegna per la parità di genere
L'emirato garantisce di raggiungere la piena uguaglianza entro il 2024
Il Comitato olimpico del Qatar (QOC) ha annunciato di avere intrapreso un'opera di revisione relativa alla parità di genere per identificare le proprie lacune e sviluppare politiche migliorative, con la collaborazione del Comitato per lo sport femminile del Qatar.
Il QOC ha portato atlete sia ai Giochi di Londra 2012 sia a Rio 2016, fra le quali la nuotatrice Nada Arkaji (nella foto) , e il 37% del personale è femminile. Il Comitato ritiene comunque di dover fare ulteriori passi avanti rispetto agli obiettivi fissati dal Comitato olimpico internazionale (CIO) nelle cinque aree sensibili: partecipazione, leadership, sicurezza, rappresentazione e assegnazione di risorse.
I risultati di questo processo di revisione saranno la base sulla quale implementare una politica interna per raggiungere la piena parità di genere entro il 2024 che, come precisa il presidente del QOC, lo sceicco Joaan bin Hamad bin Khalifa Al Thani, "è un impegno primario per la nostra organizzazione. Siamo fieri dei progressi raggiunti sin qui, ma siamo consapevoli che c'è margine per ulteriori miglioramenti. Nello sport come nella società, diventiamo più forti quando abbracciamo prospettive più ampie, grazie ai suggerimenti e alle indicazioni di uomini e donne".
Iniziativa lodevole, in un momento in cui l'immagine dell'emirato è significativamente compromessa dalle accuse relative alla gestione dei cantieri per gli stadi della Coppa del mondo di calcio 2022, con i lavoratori assoggettati a condizioni brutali e un numero incalcolato di morti in corso d'opera.
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