La WADA scagionata, CHINADA sotto accusa per il caso di doping cinese
Un rapporto indipendente evidenzia violazioni da parte di CHINADA nella gestione dei 23 nuotatori positivi al trimetazidina, mentre la WADA è ritenuta estranea a irregolarità
Un rapporto del New York Times, che per primo ha diffuso la notizia dei test positivi in Cina ad aprile, ha descritto la riunione del consiglio esecutivo della WADA.
Un'indagine indipendente condotta dal procuratore Eric Cottier ha scagionato l'Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) da qualsiasi responsabilità nel caso che ha coinvolto 23 nuotatori cinesi risultati positivi al trimetazidina nel 2021.
Il rapporto, pubblicato all'inizio di luglio, ha invece puntato il dito contro la CHINADA, l'organo cinese per l'antidoping, per non aver imposto sospensioni provvisorie agli atleti coinvolti, consentendo loro di competere e vincere medaglie alle Olimpiadi di Tokyo.
Nonostante i test positivi, la WADA ha agito secondo le proprie regole e non ha contestato la decisione della CHINADA, mentre il rapporto mette in dubbio le procedure adottate dalla controparte cinese, che ha garantito un'innocenza controversa ai propri atleti.
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