Shayna Jack. Ora inizia la vera battaglia
"Ho intenzione di vincere questa lotta e ritornare in piscina per riprendere il mio posto nella squadra di nuoto australiana." Photo Giorgio Scala/Deepbluemedia/Insidefoto
La nuotatrice australiana Shayna Jack (21) comunica tramite il suo profilo instagram di aver finalmente ricevuto notizie in merito alla data dell'udienza presso il CAS di Losanna per poi raccontare le difficoltà affrontate fino ad oggi, gli obbiettivi a medio e lungo termine e la fragilità del sistema antidoping, segue il post.
Ricordiamo che secondo le regole di Swimming Australia, la Jack non ha potuto nuotare in nessuna piscina affiliata all’organizzazione e nemmeno ricevere alcuna forma di assistenza legale o finanziaria dalla stessa. In un’intervista alla trasmissione The Sunday Project sulla rete TV australiana Channel 10, Jack aveva dichiarato di avere potuto assumere la sostanza incriminata, il Ligandrol (un modulatore del recettore degli androgeni), attraverso un contatto casuale con un altro utilizzatore.
Dalla pagina IG di Shayna Jack
Ci sono molti aspetti del sistema antidoping che sono gravemente imperfetti, ma probabilmente l'elemento peggiore è la presunzione di colpa che si deve sopportare.
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