Fanpage intervista Nicolò Martinenghi.
"... arrivo a Parigi in parte come arrivavo a Tokyo, ovvero senza niente da perdere, e in parte però molti più risultati sulle spalle che mi danno fiducia. Non credo di dover dimostrare, replicare o altro… ma è logico che mentirei nel dire che vado solo per gareggiare".
Il popolare giornale on-line Fanpage.it , ha realizzato una lunga ed interessante intervista all'azzurro Nicolò Martinenghi che ha parlato della sua preparazione in vista di Parigi e delle differenze con l'esperienza di Tokyo, della nazionale, dei suoi programmi in avvicinamento ai Giochi e di molto altro ancora a cura di Vito Lamorte .
Segue un estratto dall'articolo: Nicolò Martinenghi: “Quel viaggio solo in pullman con la medaglia, il mio ricordo delle Olimpiadi”
"L’avvicinamento per Parigi non è niente di diverso rispetto all'avvicinamento di altre gare. Ricordiamoci sempre che l'Olimpiade è una gara. L’importanza la dà l’evento in sé, ovvero una volta ogni quattro anni, però i miei avversari sono sempre gli stessi che ho nei Mondiali e anche negli Europei in realtà.
[...] ho pochissimi ricordi reali di quella medaglia vinta a Tokyo. Forse perché ero tanto emozionato. Gli unici ricordi, veramente, che mi rimangono limpidi nella testa e per poco tempo, sono il momento in cui ho toccato il muro dei 100 rana: ho guardato il blocco e ho pensato che dovevo solo vederlo accendersi di una luce. Quindi quel momento in cui ho realizzato di aver preso questa medaglia, guardavo i miei compagni sugli spalti e quella è stata una delle cose più belle: tutto quello che riguarda il podio me lo sono quasi completamente dimenticato. Mi ricordo perfettamente invece il viaggio di ritorno in pullman, perché dopo il podio ho dovuto fare l'antidoping, quindi sono tornato da solo con un altro nuotatore brasiliano: in quel momento ero da solo, ho aperto lo zaino e ho guardato la mia medaglia. Me la sono goduta un po' da solo, anche perché sapevo che da lì a poco sarei entrato nel villaggio e avrei condiviso in maniera speciale la mia medaglia con tutti i miei compagni".
[...] arrivo a Parigi in parte come arrivavo a Tokyo, ovvero senza niente da perdere, e in parte però molti più risultati sulle spalle che mi danno fiducia. Non credo di dover dimostrare, replicare o altro… ma è logico che mentirei nel dire che vado solo per gareggiare. Quindi la voglia di prendere ancora una medaglia c'è. Stiamo lavorando per quello e il livello si è alzato tanto, però le mie carte so di averle e so di potermele giocare al meglio".
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