FINA: libertà di parola sì, ma con giudizio
A seguito dell'emanazione da parte della Commissione atleti del Comitato olimpico internazionale (CIO) delle linee guida per l'applicazione della Regola 50, che limita il diritto di manifestare nell'ambito dei Giochi olimpici, la Federazione internazionale di nuoto (FINA) ha emanato le proprie precisazioni
A seguito dell'emanazione da parte della Commissione atleti del Comitato olimpico internazionale (CIO) delle linee guida per l'applicazione della Regola 50, che limita il diritto di manifestare nell'ambito dei Giochi olimpici, la Federazione internazionale di nuoto (FINA) ha emanato le proprie precisazioni.
La FINA conferma che gli atleti partecipanti ai Giochi di Tokyo avranno "numerose opportunità" per manifestare le proprie idee:
- nelle zone miste
- nelle aree riservate ai mass media
- durante le conferenze stampa
- durante le interviste
- durante i team meeting, compatibilmente con le regole dei propri Comitati olimpici nazionali
- Sui media tradizionali o digitali
- Attraverso i social media, compatibilmente con le linee guida del CIO e dei propri Comitati olimpici nazionali
"La FINA sostiene convintamente la libertà di parola degli atleti. È un aspetto fondamentale della democrazia che non può essere soppresso, nei confini del rispetto reciproco e della dignità. Le voci dei nostri atleti contano e devono essere ascoltate" ha commentato il presidente Husain Al Musallam (nella foto) .
Nei giorni successivi lo stesso Al Musallam ha precisato che non saranno invece consentite dimostrazioni lungo il bordo vasca, "al quale va tributato lo stesso grado di rispetto del podio [dove la Regola 50 proibisce qualsiasi tipo di manifestazione, NdR]. Il campo gara deve rimanere un santuario dello sport, all'interno del quale gli atleti hanno il diritto di vedere rispettata la solennità del momento e non essere distratti inutilmente. Il bordo vasca è e deve rimanere un luogo di amicizia e rispetto per tutti. Analogo ragionamento vale per le premiazioni. Si tratta di un momento che celebra i risultati dei singoli e delle squadre, dei loro team, famiglie, allenatori, nazioni, e tutti hanno diritto di gioire senza interferenze. È un momento che impone rispetto e deve essere ricordato per i risultati sportivi e non per le iniziative di un singolo".
Leggi il comunicato ufficiale FINA [ENG]
Ph. ©G.Scala/Deepbluemedia
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