Giappone, si torna a discutere di diritti civili
Le associazioni chiedono al Comitato organizzatore di farsi promotore presso il parlamento di una legge contro le discriminazioni nei confronti della comunità LGBT+
Si ripropone il tema dei diritti civili nell'ambito olimpico: Sette componenti del Comitato Tokyo 2020 per i diritti umani, lavoro e partecipazione chiedono alla nuova presidente del Comitato organizzatore Seiko Hashimoto e al Comitato olimpico e paralimpico giapponese di promuovere una legge anti discriminazione a tutela della comunità LGBT+.
Dice Kanae Doi, direttrice di Human Rights Watch Giappone: "Il governo giapponese deve promulgare una legge contro le discriminazioni, in conformità alla Carta olimpica che le vieta sotto qualsiasi forma, comprese quelle che riguardano l'orientamento sessuale e l'identità di genere. La nuova presidente del Comitato organizzatore deve farsi promotrice di questo provvedimento prima che inizino i Giochi, in modo da allineare le leggi giapponesi agli standard internazionali".
Nel paese non esiste alcuna legge anti discriminazione e, nonostante i sondaggi indichino il favore dell'opinione pubblica, non sono ancora consentite alle coppie omosessuali il matrimonio e l'adozione. Situazione analoga a quella dell'Italia, che potrebbe trovarsi a ricevere lo stesso tipo di sollecitazioni in vista delle Olimpiadi invernali del 2026.
Leggi il comunicato di HRW [ENG]
Ph. © Magda Ehlers @Pexels
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