Tokyo, le autorità sanitarie chiedono Olimpiadi a porte chiuse
La quarta ondata di Coronavirus e l'arrivo della variante Delta alzano il livello di allerta nella capitale giapponese
Le principali autorità sanitarie giapponesi chiedono che le Olimpiadi si svolgano senza spettatori.
A formulare la richiesta Shigeru Omi, capo di un comitato governativo sul Coronavirus, dopo che il primo ministro Yoshihide Suga lo scorso giovedì aveva dichiarato di "voler vedere il pubblico sulle tribune", ammettendo fino a 10mila spettatori per gli eventi principali, mantenendo il divieto in vigore dallo scorso maggio relativo ai fan stranieri.
Omi chiede al governo e al Comitato organizzatore di "considerare tutte le misure atte a ridurre i rischi per la salute pubblica e a trarre velocemente le conclusioni", considerato che la situazione epidemica a Tokyo è in peggioramento a causa della quarta ondata di Coronavirus, portando il sistema sanitario verso il punto di non sostenibilità.
Con l'arrivo di atleti e personale dei Giochi in coincidenza con gli spostamenti per le ferie estive e l'arrivo della temibile variante Delta si attende un'ulteriore impennata di contagi, che non potrà essere arginata dalla campagna di vaccinazione, partita troppo tardi e a rilento.
Secondo Omi dovrebbero essere ammessi numeri estremamente ridotti di spettatori già residenti a Tokyo, possibilmente in gruppi facilmente controllabili (ad esempio classi di alunni delle scuole dell'obbligo), con la possibilità di chiudere completamente le sedi olimpiche in caso di infezioni rilevate o anche solo sospettate.
Dal canto suo Seiko Hashimoto, presidente del Comitato organizzatore, pur garantendo la massima attenzione per il parere degli esperti ribadisce che "Se ci sono spettatori che vogliono assistere ai Giochi, è nostro dovere consentirlo eliminando tutti i possibili rischi".
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