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Budapest | Day 6 • Il commento di Alice Mizzau

Cinque giorni di gare indimenticabili, oltre 20 record del mondo, protagonisti internazionali e un'Italia che chiude in grande stile tra podi, esperienze preziose e nuovi talenti in crescita

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Con questo report si conclude la prima collaborazione di Alice Mizzau con NPC.

Che fosse una grande atleta era noto, non ci aspettavamo tanto talento nella scrittura. 

Ringraziamo Alice per questo grande regalo e ci auguriamo di poterla ospitare ancora su queste colonne.

Buona lettura.

È iniziato anche l’ultimo giorno di gare alla Duna Arena e finalmente (io sono di parte, lo so!) ci sono i 200 stile libero donne, dove sono felice di vedere un’italiana in finale. Sofia Morini si qualifica con l’ottavo tempo con 1.54.29, fuori purtroppo Giulia D’Innocenzo che fa comunque una bella gara fermandosi a 1.54.41, vicinissima al suo personale. 

La finale dei 200 stile come sempre si trasforma in un’altra gara rispetto alle batterie. Il livello si abbassa notevolmente e vince Siobhan Haughey con 1.50.62. Una gara ancora un po’ difficile per Sofia che comunque chiude con il suo personale a 1.54.17.  Risultato che va visto anche all’interno del contesto: forse la prima manifestazione in cui scende in acqua così tante volte, cinque giorni di gare e riesce a ripetere 1.54 sia al mattino che al pomeriggio. Torna a casa con un bagaglio di esperienza non indifferente che deve assolutamente sfruttare per il futuro. Deve essere un trampolino di lancio per lavorare al meglio. 

Record del Mondo invece nei 200 stile uomini dove Luke Hobson ripete l’impresa fatta in prima frazione di staffetta e abbassa ancora il primato del Mondo a 1.38.61. Primato più antico di tutti che risaliva al 2009 di Paul Bidermann.

Arriva poi Gretchen Walsh sulla breve distanza con i 50 stile libero e non c’è nemmeno bisogno di dirlo più: un altro Record del Mondo per lei, il nono a questi Campionati.  Che atleta, ragazzi. 

Anche Jordan Crooks si prende il titolo nella stessa gara, fermandosi a 20.19. Una volta sceso sotto i 20”, direi che l’unica cosa che contava oggi era vincere.
Via di nuovo con un altro record del mondo nei 200 dorso donne con Regan Smith che abbassa il suo precedente primato, stabilito in Coppa del mondo un mese fa, portandolo a 1.58.04. 

Finalmente  torna protagonista anche l’Italia grazie a Lorenzo Mora che si prende un grande argento con 1.48.96. Lorenzo non poteva chiudere in modo migliore questo Campionato. Al quinto giorno di gare e dopo una settimana di risultati un po’ altalenanti, non è facile gestire la parte emotiva e la stanchezza fisica, ma lui lo ha saputo fare in modo impeccabile. Una grande dimostrazione da parte sua.

Andiamo alle staffette dove Regan Smith sull’onda dell’entusiasmo firma un altro Record del mondo in prima frazione a dorso con 54.04. Che spettacolo! Staffetta americana che sbriciola il precedeNte primato di ben quattro secondi lasciando un distacco interminabile dietro a loro. Insomma, hanno fatto una gara da sole, atlete di un altro pianeta in questo momento.

Ma non potevamo concludere in modo migliore: staffetta uomini che va a prendersi il bronzo con Mora, Viberti, Busa e Miressi che confermano l’Italia tra le nazioni più forti in questa gara.

Che dire... Sono stati cinque giorni davvero intensi, risultati che personalmente non mi sarei mai aspettata sia a livello mondiale che in casa Italia. 

La nostra squadra ha avuto un trend positivo per l’intero mondiale e chi ha iniziato in modo altalenante si è subito rialzato nelle gare successive. Sono stati segnati tanti primati personali, atleti come Simona Quadarella e Alberto Razzetti si sono riconfermati tra i migliori al mondo e le giovani leve hanno saputo fronteggiare al meglio il loro debutto nel mondo dei grandi. 

In questa settimana sono stati fatti più di venti Record del Mondo, anche in gare in cui nessuno si aspettava un miglioramento così presto. Un campionato del mondo di altissimo livello nonostante mancassero alcuni grandi colossi, ma lo sport è questo: contano gli atleti presenti alla gara, perché ce ne sono sempre e comunque  schierati otto in una finale e qualsiasi sia il nome, tutti se la giocano.

Se devo fare una classifica dei miei atleti preferiti a fine gare, per me vince Gretchen Walsh, sarò forse scontata, ma la facilità con cui ha affrontato un numero interminabile di gare in cui ha stabilito ben nove primati mondiali vale il primo posto.

Al maschile vale lo stesso per Noè Ponti, allenato da un grande tecnico italiano, Massimo Meloni.

In campo Italiano invece ho apprezzato tanto Alberto Razzetti che si è imposto in tre gare individuali e una di staffetta.

Sul podio anche l’esplosione della new entry Michele Busa che ha concluso con una medaglia in staffetta al suo esordio, a cui servirà qualche giorno per rendersi conto della settimana che ha appena vissuto. 

Al femminile invece faccio i miei complimenti ad una grande Silvia di Pietro che è ritornata ad altissimi livelli, migliorandosi a 31 anni. A Simona Quadarella per la sua tenacia e la sua umiltà che la rendono una campionessa come poche e infine a Sara Curtis, giovanissima che ha già fatto vedere di che pasta è fatta! Secondo me ci farà vedere grandi cose in futuro.

Ma in generale ho apprezzato tutta la squadra italiana perché da ormai (purtroppo) ex atleta, so bene cosa significa essere lì: il lavoro che c’è dietro, il sacrificio, le aspettative (proprie e altrui) e tutto ciò che dallo schermo non si può nemmeno immaginare. Hanno fatto tutti un bel lavoro, ma deve essere uno stimolo come punto di partenza e non di arrivo.

Non posso far altro che fare un grande in bocca al lupo a tutti e un ringraziamento per aver rivissuto, in modo diverso, queste fantastiche emozioni.

Spengo il pc soddisfatta.

Arrivederci a tutti.

Con affetto 

Mizzy

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