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Riccardo Vernole: "Un Europeo da protagonisti. Qualche aggiustamento per Tokyo, poi allargare la base"
Calato il sipario sui Campionati europei di nuoto paralimpico di Madeira, raggiungiamo il DT della Squadra nazionale Riccardo Vernole per un commento su questa ennesima, perentoria prova di forza degli azzurri, che si aggiudicano il medagliere open pur gareggiando con una rappresentativa numericamente inferiore di quasi la metà ai diretti competitor Ucraina e Russia
Calato il sipario sui Campionati europei di nuoto paralimpico di Madeira, raggiungiamo il DT della Squadra nazionale Riccardo Vernole per un commento su questa ennesima, perentoria prova di forza degli azzurri, che si aggiudicano il medagliere open pur gareggiando con una rappresentativa numericamente inferiore di quasi la metà ai diretti competitor Ucraina e Russia.
Un Campionato europeo vissuto da protagonisti fino all ultima gara dove con le due staffette 4 x 100 sl siamo riusciti prima a raggiungere e poi a superare una potenza come l Ucraina (43 atleti contro i 29 azzurri) nel medagliere OPEN. A completare l'opera il record del mondo in quella maschile, ultimo evento della manifestazione.
Da un punto di vista tecnico i segnali sono positivi su più fronti. Sicuramente le prestazioni cronometriche nella maggior parte dei casi sono state eccezionali, ma non solo questo ci da fiducia in ottica Tokyo 2020: abbiamo infatti preso almeno una medaglia in tutte le classi sportive dalla S1 alla S13, circostanza di assoluto rilievo, le medaglie si sono ben distribuite tra settore maschile e femminile, siamo stati protagonisti in tutte le staffette, 4 dei 6 esordienti sono andati a medaglia.
Ci sarà sicuramente da aggiustare qualcosa nella programmazione e scelta gare di alcuni atleti ma i cento giorni che ci separano dalle Paralimpiadi sono sufficienti per registrare tutto a puntino.
Spero che i segnali che sta dando da anni il nuoto paralimpico con il lavoro straordinario dei tecnici federali e quelli di società possa permettere di facilitare quel percorso di selezione e valorizzazione di tanti atleti che potrebbero gareggiare nel circuito paralimpico pur continuando ad esprimersi anche come tesserati di Federnuoto: penso ad atleti con minime disabilità o con visus di 1/10 o minore. La scelta intrapresa qualche anno fa da Stefano Raimondi e Carlotta Gilli è stata gratificante non solo per loro ma per tutta l'Italia del nuoto.
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