Bracciate Azzurre - Luca Dotto: il mio percorso... Per realizzare un sogno!
Intervista con l'atleta veneto, nato all'interno del Team Veneto con Davide Pontarin e giunto a Roma da Claudio Rossetto con il sogno che caratterizza ogni ragazzo: diventare un campione.
La storia di un atleta che, attraverso una grande squadra come il Team Veneto, arriva ai grandi risultati. Luca Dotto si racconta: dagli esordi, i primi riscontri, i primi successi nati e coltivati presso l'impianto di Cittadella, assieme al tecnico Davide Pontarin. Poi Roma assieme a Claudio Rossetto. Il primo azzurro ad abbattere il muro dei 48" nei 100 stile libero, unico medagliato ad un mondiale (Shanghai 2011). Il campione di Camposampiero ci ha permesso di fotografare il suo percorso, raccontando come, grazie all'eccellente preparazione avuta con il Team Veneto in fase giovanile, e alla successiva crescita con la Larus Nuoto, sia riuscito a realizzare il suo sogno.
NPC Da un piccolo impianto di provincia al panorama internazionale: come descrive il suo percorso da nuotatore?
LD Il mio percorso da nuotatore è andato senz’altro oltre quelle che erano le mie aspettative. Ogni ragazzino che inizia a praticare nuoto agonistico sogna di raggiungere questi livelli e una volta che li raggiungi capisci anche quanto sia stato difficile. Finora è stato un percorso bellissimo, pieno di soddisfazioni ma anche di punti molto bassi. Se devo essere critico con me stesso, avrei potuto dare anche un po’ di più in certe occasioni, soprattutto quando ero più giovane. Questo lo posso dire ora perché sto arrivando verso gli ultimi anni della mia carriera e guardo a certe occasioni passate con un po’ di rammarico. In ogni caso mi sono divertito veramente tanto negli ultimi dieci anni, le esperienze che ho collezionato sono incredibili e saranno i miei ricordi più cari, ma ancora non è finita, perché ho ancora dei colpi da dare.
NPC Quanto conta secondo lei l’attività svolta nei piccoli impianti per lo sviluppo del talento?
LD Coltivare il talento è importante in qualsiasi posto, città o provincia che sia, non fa differenza. Le società hanno una grossa responsabilità, perché anche se in realtà più piccole le difficoltà sono parecchie, coltivare i talenti in maniera giusta non è un utopia. Avere le società che lavorano nel modo corretto fa si che atleti eccellenti non vengano sprecati e allo stesso tempo si potrà attingere da un bacino di potenziali nuotatori di alto livello molto più grande di anno in anno.
NPC Lei ha mosso i primi passi da nuotatore nell’impianto di Cittadella (PD), uno dei vivai del Team Veneto. Da questa struttura ben quattro atleti negli ultimi 15 anni hanno coronato il sogno di partecipare all’Olimpiade e una quinta atleta è in nazionale assoluta. Che lettura da di questo straordinario risultato per una realtà piccola?
LD Cittadella è una piccola cittadina dell’alta padovana il cui impianto, vivaio del Team Veneto, ha sempre sfornato grandi nuotatori. Siamo in quattro atleti ad aver raggiunto il sogno Olimpico, ma da questa realtà ci sono molti altri nuotatori che hanno raggiunto e continuano a raggiungere nazionali giovanili e vittorie prestigiose ai criteria. Quando ci sono questi numeri in un impianto cosi piccolo non è un caso. Questo è il risultato di un sistema organizzativo e di una didattica vincente che caratterizza il Team Veneto e gli impianti che lo compongono. Dovrebbe essere presa come esempio da molte altre realtà italiane.
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Shanghai , China (CHN) 16-31 July 2011
XIV FINA Swimming World Championships
day 13
Swimming
Final and semi-finals
100 Freestyle men
Luca Dotto ITA
Photo G.Scala/Deepbluemedia.eu[/caption]
NPC Davide Pontarin, attuale presidente del Team Veneto, la ha accompagnato come tecnico nel suo percorso giovanile. Poi a 19 anni si trasferisce a Roma e comincia ad allenarsi sotto la guida di Claudio Rossetto. Due tecnici di grandissimo spessore. Quanto conta il rapporto con il tecnico per un nuotatore di alto livello?
LD Davide è stato il tecnico che mi scoperto e che mi ha fatto crescere in ambito giovanile; fu lui a chiamarmi per far parte della squadra di preagonismo e che dopo tanti anni mi ha aiutato a vincere sia gli europei che i mondiali juniores nel 2008, facendo crescere in me la voglia di voler diventare un nuotatore di alto livello. Claudio invece è stato il tecnico che mi ha fatto fare il salto di qualità definitivo, ha visto le mie qualità in un collegiale nel 2009 e dopo qualche mese mi ha parlato del progetto che aveva in mente, voleva farmi crescere in ambiente da professionista e con la possibilità di allenarmi ed imparare da Filippo Magnini. Inutile dire che il rapporto che si ha con l’allenatore è qualcosa di molto importante e delicato, ci deve essere fiducia reciproca e avere una mentalità vincente che deve essere condivisa. Se mancano queste cose, difficilmente il connubio sarà vincente.
NPC Per un velocista come lei la tecnica di nuotata è fondamentale. Fino a quando ritiene che ci possa essere margine per migliorarla?
LD La tecnica nella velocità è protagonista. Si vedono atleti minuti e meno muscolosi che sono in grado di nuotare veloci , se non addirittura più veloci, di altri nuotatori che hanno una fisicità più importante. Ogni atleta ha un margine di miglioramento sul quale non deve mai smettere di lavorare perché tale margine non è quantificabile.
NPC Il livello tecnico dei nuotatori oggi è molto elevato e il podio spesso è conteso solo per pochi decimi o centesimi. Che consiglio si sente di dare ai più giovani?
LD Di lavorare tanto sulla tecnica, che se da giovani si arricchisce quello che è il proprio bagaglio tecnico, in futuro, quando il fisico cresce si potrà sfruttare tutto il lavoro fatto in passato sui dettagli per poter avere una miglior efficenza in acqua. Che poi sarà ciò che farà la differenza.
NPC Quanto conta la preparazione mentale per un nuotatore e per un velocista in particolare?
LD È senz’altro importante. Ogni atleta ha la sua testa, deve conoscersi a fondo per poter sfruttare la forza della mente in maniera efficace in gara. Molto importante anche per sbloccare situazioni negative, dove ansia e paura non consentono di esprimersi al meglio in gara.
NPC Quale tra le tante medaglie vinte rappresenta qualcosa di speciale per lei o racchiude un ricordo particolare?
LD Ne ho vinte a livello mondiale ed europeo ma la mia medaglia preferita rimarrà l’oro ai campionati giovanili nel 2004 dove vinsi i 50 stile partendo dall'ultima batteria. Da qual momento decisi di non nuotare più a dorso e di diventare stile liberista e la scelta ha decisamente pagato bene.
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Luca DOTTO Italia
Men's 4x100m Freestyle - Swimming / Nuoto
Shanghai 24/7/2011
14th FINA World Championships
Foto Andrea Staccioli Insidefoto[/caption]
NPC Che rapporto ha con le nuove tecnologie e con i social in particolare? Se ne occupa personalmente o ha un team che la assiste?
LD Sono molto attivo su Instargram, mentre Twitter lo uso per seguire le notizie in giro per il mondo. Gestisco tutto io.
NPC Pensa che i social influenzino il rapporto tra atleta e allenatore?
LD No, ma se un atleta fa qualche cavolata e la pubblica nei social, l’allenatore saprà la causa del basso rendimento in vasca.
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Luca Dotto ITA
Roma 29-06-2018 Stadio del Nuoto Foro Italico
FIN 55 Trofeo Sette Colli 2018 Internazionali d'Italia
Photo Giorgio Scala/Deepbluemedia/Insidefoto[/caption]
NPC L’epidemia da Coronavirus sta mettendo in ginocchio il mondo dello sport, in particolar modo al nord Italia compreso il Veneto. Qual è il suo pensiero in quanto atleta e in quanto veneto su tutti questi disagi?
LD È senz'altro una situazione da tenere sotto controllo e da non sottovalutare. Deve esserci buon senso e bisogna prendere le giuste precauzioni, senza cadere nel panico. Non so se stiamo esagerando o no con questo virus perché non sono un medico, ma spero che sia una situazione che verrà risolta il più presto possibile per far si che la gente torni alla serenità.
Foto copertina © Andrea Staccioli/ Deepbluemedia /Insidefoto
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