Cesare Casella "La rana può sembrare complessa, ma tutto parte dal rispettare le caratteristiche di ogni ragazzo."
"La rana, più di altri stili, è terribilmente individuale: ciò che va bene per uno non va bene per l’altro. Alcune cose sono per tutti, altre no".
Sono anni in cui vediamo una Nazionale assolutamente protagonista nella rana: uno stile complesso, amato e allo stesso tempo odiato. Difficile da insegnare e incredibilmente istintivo. Ne abbiamo parlato con Cesare Casella , capo allenatore all' Imolanuoto e tecnico di grandi ranisti come Fabio Scozzoli e Martina Carraro .
La rana: uno stile piuttosto difficile da insegnare, da allenare e anche da nuotare. Ma per alcuni atleti e allenatori sembra essere un qualcosa di assolutamente naturale.
La rana può sembrare complessa, ma tutto parte dal rispettare le caratteristiche di ogni ragazzo. Ho avuto l’opportunità di incontrare atleti molto bravi, ognuno con caratteristiche diverse: alcuni con una propensione ad avere una bella azione di gambe, altri invece più spostati sulla flessibilità, altri ancora con entrambe le caratteristiche.
La rana a Imola è cresciuta grazie all’opportunità di poter vedere tanti atleti che nuotano con interpretazioni diverse. La cosa interessante e incredibilmente utile è riuscire a cogliere da ciascuno delle caratteristiche che possano essere efficaci, efficienti e quindi utili anche per gli altri nuotatori. Si tratta di un grande lavoro di osservazione.
I corsi legati agli aspetti tecnici proposti dalla Federazione Italiana Nuoto sono stati incredibilmente utili perché permettono di avere un confronto fra tecnici.
La mia fortuna, che poi può essere quella di qualunque allenatore che sappia osservare, è di aver raccolto moltissimi feedback dagli atleti. Con loro ho imparato tanto perché l’atleta mi dice cose che magari da fuori non si vedono o non si sentono. Il riscontro che può dare l’atleta fa sorgere la domanda, la riflessione, e da qui la crescita: ti interroghi se quella cosa può andare bene anche per gli altri.
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Castiglioni Arianna Fiamme Gialle
50m Rana Donne Finale
Swimming, Nuoto
FIN Campionati Italiani Assoluti Primaverili di Nuoto
Riccione, 20230417
Stadio del Nuoto
Photo © Giorgio Scala / Deepbluemedia / Insidefoto[/caption]
Lo stesso arrivo di Arianna Castiglioni nel nostro gruppo ha portato curiosità. Lei è venuta da noi perché aveva bisogno del nostro ambiente e del nostro gruppo: il suo arrivo ha aiutato lei ma allo stesso tempo, ha aiutato molto anche noi. Ci ha dato molti spunti di lavoro e questo ha permesso a tutti di crescere in qualche modo. Anche semplicemente con delle conferme.
La rana, più di altri stili, è terribilmente individuale: ciò che va bene per uno non va bene per l’altro. Alcune cose sono per tutti, altre no.
Personalmente ho avuto e ho tutt’ora degli atleti con caratteristiche molto diverse tra loro: Fabio Scozzoli non è mai stato forte nella gambata, Simone Cerasuolo anche. Eppure sono atleti di altissimo livello perché siamo riusciti ad esaltare le loro caratteristiche. Se guardiamo Adam Peaty la sua nuotata sembra prevalentemente di braccia: io credo sia molto forte anche nella gambata, ma, alle velocità che lui ha raggiunto e con le frequenze con cui nuota le sue gare, non può fare le gambe a rana come le intendiamo tradizionalmente. Deve per forza evolvere la sua gambata. È di certo uno degli esempi in cui si vede in maniera marcata l’individualizzazione della nuotata. Dopo di lui la rana ha conosciuto uno dei trend maggiori.
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Cerasuolo Simone Italy ITA
100m Breaststroke Men Heats
Swimming
Euro Meet 2023, 23rd edition - FLNS
Luxembourg, 29-01-2023 Centre National Sportif et Culturel d’Coque
Photo Giorgio Scala / Deepbluemedia / Insidefoto[/caption]
Come spieghi l’abbondanza di ranisti in Italia in questi ultimi anni?
La rana è uno stile molto istintivo: ci puoi lavorare, ma chi la sente da dentro è sicuramente avvantaggiato. Probabilmente nella scuola nuoto si è capito meglio come approcciarla e come proporla.
Il ritmo cambia anche negli altri stili, a seconda della distanza che devi nuotare. Ma nella rana il timing richiede un adattamento maggiore a seconda della tipologia di nuotata. A Imola abbiamo un’impostazione che forse ha subito l’influsso degli atleti che nuotano e che hanno nuotato da noi e quindi le si dedica una certa attenzione.
Credo comunque che la differenza maggiore l’abbia fatta l’arrivo di Tamas Gyertynffy . Fu capo allenatore ad Imola fino al 2012 e ci ha lasciato moltissimi insegnamenti. Lui ha cambiato la visione della rana qui ad Imola. Ascoltarlo e osservarlo è stato incredibilmente istruttivo: sono stati dieci anni in cui ogni giorno c’era qualcosa di nuovo, quotidianamente assimilavi delle nozioni che piano piano sedimentavano e davano vita a un approccio diverso. La capacità di utilizzare il corpo, il fatto di non mettere troppo insieme le cose, L’importanza delle gambe, ma tenendole ben separate dall’azione delle braccia, utilizzare il corpo a delfino, e molto altro.
Nella scuola nuoto di Imola abbiamo beneficiato anche di questo, perché la nostra coordinatrice è riuscita a portare esercizi molto semplici di Tamas anche nella corsistica. Le cose smart a volte sono le migliori e le più efficaci, senza cercare troppe complicanze. Sono esercizi che servono a far capire l’importanza del motore, che non è gambe e braccia ma è nel corpo disteso sull’acqua, orizzontale, dove da lì parte un pò tutto. L’importanza dello scivolamento non viene mai trascurata: se tu non scivoli puoi avere delle gambe a rana fantastiche fin che vuoi ma non servono a nulla.
Una cosa molto curiosa da osservare nel nuoto è come cambia l’impostazione della tecnica a seconda della velocità di nuotata. E nella rana è una cosa molto evidente. La stessa simmetria nel lavoro degli arti crea il problema della pausa che da scivolamento si rischia di passare a rallentamento. Il lavoro maggiore resta sempre quello: dare e mantenere la continuità. Dopodiché uno la interpreta meglio grazie all’azione delle braccia, qualcun altro grazie a quella delle gambe ma il focus principale è nel corpo che comanda e su quello viene applicato tutto il resto. Alla fine quindi è l’equilibrio del corpo che crea tutto. Perché rimanga orizzontale e dia continuità al movimento. Da lì poi si crea.
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Poggio Federico Italy ITA celebrating Gold Medal
100m Breaststroke Men Final
Swimming
Euro Meet 2023, 23rd edition - FLNS
Luxembourg, 29-01-2023 Centre National Sportif et Culturel d’Coque
Photo Giorgio Scala / Deepbluemedia / Insidefoto[/caption]
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