Elezioni CIO. Il futuro delle Olimpiadi secondo Kirsty Coventry
Il 20 marzo l'assemblea elettiva a Costa Navarino in Grecia
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L’ex nuotatrice Kirsty Coventry, originaria dello Zimbabwe, è in corsa per diventare la nuova presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), succedendo a Thomas Bach. In un’intervista esclusiva per Inside The Games, Coventry ha discusso i temi chiave della sua candidatura, tra cui i diritti delle donne, il coinvolgimento della Russia nei Giochi, l’inclusione degli eSports e il futuro olimpico. L’elezione si terrà il 20 marzo durante la 144ª sessione del CIO a Costa Navarino, in Grecia. Coventry dovrà affrontare sei rivali di alto profilo: Sebastian Coe (World Athletics), Juan Antonio Samaranch (Spagna), David Lappartient (ciclismo), il principe Feisal Al Hussein di Giordania, Johan Eliasch (Federazione Internazionale di Sci) e Morinori Watanabe (Federazione Internazionale di Ginnastica).
Estratto dall'intervista
Cosa ti rende la persona giusta per il ruolo?
Credo che sia una combinazione di fattori diversi. In primo luogo, come due volte campionessa olimpica, ho una prospettiva unica, essendo passato attraverso la commissione degli atleti e acquisendo una profonda comprensione del movimento olimpico dall'interno. Come atleta, non sempre ti rendi conto di quante persone incredibili lavorano dietro le quinte per far accadere i Giochi, quindi avere quella comprensione ampia è fondamentale.
Passare dalla commissione degli atleti ai ruoli di leadership all'interno del movimento mi ha dato ancora più visione. Sono stato coinvolta nella guida dei Giochi Olimpici Giovanili di Dakar 2026, Brisbane 2032, e ho fatto parte della Commissione Finanza, oltre a presiedere il gruppo di lavoro sull'ottimizzazione dei Giochi. Al di fuori di questo, ho lavorato come vicepresidente per il surf internazionale e ho acquisito esperienza in politica e nella mia carriera. Anche se la politica non era qualcosa che avevo previsto, è stata essenziale per navigare in sistemi complessi, che è qualcosa con cui ho avuto a che fare sin dai miei giorni competitivi.
Inoltre, il mio viaggio personale e il profondo impatto che i Giochi Olimpici hanno avuto sulla mia vita. Mi hanno dato un'istruzione negli Stati Uniti, mi hanno permesso di vincere medaglie olimpiche e poi mi hanno riportato in un paese diviso, dove ho potuto usare il mio successo per ispirare l'unità. Ho visto in prima persona il potere dello sport di abbattere le barriere.
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