"Giamaicano, nero e gay: nuoto contro i pregiudizi"
La BBC intervista Michael Gunning
"So di essere conosciuto come quel nuotatore giamaicano, nero e gay che vorrebbe essere l' Usain Bolt delle piscine "
Non manca l'autoironia a Michael Gunning, l'ex nuotatore britannico che dal 2016 gareggia per i colori della Giamaica. Uno dei pochi atleti di colore in un contesto storicamente bianco e (formalmente) eterosessuale.
"Sono stato fortunato ad arrivare a questo livello, incontrando relativamente poche discriminazioni, non so neppure se più per il colore della mia pelle o per il mio orientamento sessuale".
Esordisce così Gunning in un'intervista alla BBC sul tema Black Lives Matter, ma con il procedere della conversazione si comprende come le discriminazioni non siano state poi così poche. Si considera comunque "fortunato" per essere, tra le altre cose, sopravvissuto agli attacchi terroristici di Manchester del 2017 nei quali persero la vita 22 persone.
"Le prime discriminazioni le ho subite a scuola, quando arrivavo odorando di cloro dopo l'allenamento e i compagni mi chiedevano ma i neri non vanno a fondo? Ma io ho sempre amato sfidare i pregiudizi. Le cose sono cambiate quando uno sconosciuto mi ha gettato addosso dell'acido. Non ho subito danni fisici, ma mi sono spaventato. Non volevo più andare a scuola. Il nuoto è diventato il mio rifugio e la mia valvola di sfogo".
Nello stesso periodo Luke, il fratello Michael, venne fermato dalla polizia e accusato di furto.
"Era completamente estraneo ai fatti, l'hanno fermato solo per il colore della pelle. Una scena odiosa che ho visto ripetersi decine di volte". Da qui l'impegno di Michael nel movimento BLM.
Guarda l'intervista completa [ENG]
Ph. ©Deepbluemedia
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