Ilaria Bianchi: il mio spirito agonista
Dopo un Sette Colli d'oro, l'atleta delle Fiamme Azzurre si tuffa nell'anno olimpico con grande serenità.
"Stagione nr. 26 bis possiamo partire" scrive su Instagram Ilaria Bianchi . Dopo una breve vacanza in Puglia, la delfinista azzurra saluta il mare e torna nell'acqua clorata. Sperava di ricominciare con un occhio puntato verso Abu Dhabi, ma persino i Campionati mondiali in vasca corta sono stati annullati a causa dell'emergenza sanitaria tutt'ora in essere. Scrive bene Ilaria: " 26 bis ", perchè si riprende esattamente da dove era si era rimasti un anno fa con lo stesso obiettivo a cinque cerchi, ma con un filo di serenità in più, data l'assenza di competizioni importanti fino a dicembre.
Il rovescio della medaglia? La mancanza di adrenalina. A dirlo è lei stessa, al termine dei suoi 100 delfino al Trofeo Sette Colli che l'hanno vista trionfare, davanti all'amica e rivale Elena Di Liddo.
Noi di Azzurra '91 siamo stati abbastanza fortunati, in quanto abbiamo trascorso solo cinquanta giorni senza nuotare. Abbiamo smesso all'inizio di aprile, poiché con le dovute misure di sicurezza siamo riusciti ad allenarci. Quando ho saputo che ci sarebbe stato il Sette Colli, mi sono ripresa un po', perché finalmente avevo un obiettivo. Io sono competitiva, sono un'agonista e ho bisogno di un po' di brio. Gareggiare allo Stadio del Nuoto ha dato un valore a questa stagione senza competizioni. Avere accanto una rivale come Elena è uno stimolo per me perché sono stata primatista italiana per undici anni senza avversarie. Un po' adrenalina mi fa solamente bene. L'attuale record italiano? Devo dire che Elena ha nuotato un bel tempo e abbastanza difficile da replicare per me. Ma non è un problema, in fondo i record sono fatti per essere battuti.
E adesso si lavora in direzione Tokyo, con "la mente sgombra" dice lei. E il futuro? Ancora qualche dubbio, ma una certezza c'è: Ilaria è fiera della propria carriera.
Si, ogni tanto penso al mio futuro e c'è ancora un po' di nebbia intorno. Nuotare è ciò che mi riesce meglio. Devo comunque ringraziare le Fiamme Azzurre per il supporto e la possibilità di continuare a seguire la mia passione. Per ora va bene così, magari più avanti e con più calma inizierò a riflettere. A trent'anni comunque posso dire di non avere niente da rimpiangere.
Photo Andrea Staccioli / Deepbluemedia / Insidefoto
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