La passione di Yannick Agnel per il Giappone
Il fuoriclasse francese si racconta a Tokyo2020
Yannick Agnel , il fuoriclasse francese vincitore di due ori a Londra 2012 (200 e 4x100 stile libero), si racconta al Comitato organizzatore di Tokyo 2020 condividendo la propria passione per il paese del Sol levante.
"Il Giappone è un'isola che ha saputo mantenere le sue peculiarità. Ho visitato il paese per la prima volta nel 2015, è stata una scoperta fantastica. Quando atterri in Giappone, ti senti immediatamente disorientato. Anche le cose più piccole sono fatte in maniera diversa".
Agnel si dichiara grande fruitore della cultura pop nipponica, dai manga ai videogame e non solo.
"Grazie al videogame Ghost of Tsushima ho scoperto la letteratura tradizionale giapponese e gli haiku (componimenti poetici composti di tre soli versi, NdR). Così mi sono avvicinato alla poesia di Matsuo Bashō, Yosa Buson e altri monaci erranti che possono essere considerati i Victor Hugo o gli Emile Zola del Giappone".
Il francese evidenzia inoltre interessanti similitudini tra lo sport e lo Zen, la branca del buddismo giapponese basata sulla meditazione.
"C'è una parte meditativa della pratica sportiva che si ritrova nella filosofia Zen. L'obiettivo è concentrarsi su uno specifico elemento e far scomparire tutto il resto. Nello sport la chiamiamo zona, quando siamo così concentrati che tutto appare facile e scorrevole".
Nonostante il ritiro dopo Rio 2016, Agnel non vivrà i Giochi di Tokyo da semplice spettatore ma sarà a bordo vasca per i microfoni di France TV.
"Commentando le competizioni degli altri mi sono reso conto che mi manca l'eccitazione del pre gara, il boato della folla quando esci dalla camera di chiamata. Momenti meravigliosi, ma c'è un tempo per ogni cosa".
Leggi l'intervista completa [ENG]
Ph. © G.Scala/Deepbluemedia
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