La premiata ditta: D'Onghia-Pilato
Benedetta Pilato non si ferma più. Dopo il record italiano dei 50 metri rana, è volata a Kazan per laurearsi campionessa europea junior. Il baby talento azzurro è guidata dall'allenatore Vito D'Onghia, che abbiamo intervistato.
Ha stregato tutti con la sua nuotata. Ha incantato la folla allo Stadio del Nuoto, la strepitosa quattordicenne di talento Benedetta Pilato, primatista italiana dei 50 rana. La pugliese, adesso si trova all'Acquatic Palace di Kazan, in Russia, impegnata con i Campionati europei giovanili, dove ha già vinto un oro nei 50 rana, prima di volare in Corea, per confrontarsi con le migliori velociste in circolazione: un’estate che non dimenticherà facilmente. Ma dietro l’esplosione di questo baby talento c’è la mano di Vito D'Onghia, allenatore altrettanto giovane: trentacinquenne, divide la passione per il nuoto ad un lavoro d’ufficio e ottiene risultati di valore. Chapeau!
Come si sente così giovane già sotto le luci della ribalta del nuoto e con un talento altrettanto giovane tra le mani?
Mi sento bene, anzi benissimo. Siamo felici dei risultati, ma si è alzata l’asticella delle responsabilità. Tutti i riflettori sono puntati su Benedetta, ogni gara porta con sé delle aspettative piuttosto alte. Tuttavia non bisogna bruciare le tappe: ha solo 14 anni, è in una fase delicata ed è giusto che viva con la spensieratezza e la serenità di un'adolescente. Dobbiamo rispettare la sua crescita graduale, senza metterle pressione.
Si aspettava il record italiano?
Diciamo che già dal meeting del Tiro a Volo quel record stava tremando, Benedetta era lontano solo un decimo, quindi il primato era alla portata. In uno scenario come quello del Sette Colli c'è uno stimolo maggiore: la folla, gli ospiti internazionali e atleti fortissimi. Dopo il record nelle batterie al mattino, volevamo vincere la finale. Lei aveva accanto a sé grandi nomi: Carraro, Conceicao e Vall Montero , ma alla fine ha messo la mano davanti, nuotando nuovamente sotto il record italiano. Io le ho detto: vai, goditela, vivitela.
Come vive la sua professione di allenatore durante la giornata? Deve alternarla ad un altro lavoro?
Io lavoro nell’area amministrativa dell’ASL di Taranto. Nel pomeriggio seguo un gruppo di dodici ragazzi e riesco a organizzarmi bene cercando di non far mancare niente a loro, ma rispettando i miei obblighi lavorativi. Finora ho gestito il tutto con equilibrio, a volte durante l’estate quando facciamo i doppi ho una persona che mi aiuta. Cerco di trovare sempre le soluzioni migliori.
Qual è la vostra sede di allenamento?
Ci alleniamo presso il centro sportivo Tullsport di San Vito, in provincia di Taranto. Prima nuotavamo presso la piscina Solaris di Pulsano, ma ora è in ristrutturazione, quindi ci siamo spostati a San Vito.
Vito D'Onghia e Benedetta Pilato allo Stadio del nuoto di Riccione
Descriva Benedetta: quali sono le sue principali qualità tecniche e morali?
Riesce a prendere velocità subito, è una velocista pura. Ha delle frequenze altissime e rimane praticamente sempre fuori dall’acqua, senza mai immergersi. E’ una sua caratteristica, nuota su ritmi piuttosto alti perciò si esprime bene sui 50 metri, mentre i 100 li stiamo costruendo. Lei si impegna tantissimo, è solare, sempre allegra e quasi iperattiva, non riesce mai a stare ferma. Parla sempre e ama stare a contatto con l’acqua. Quello che trasmette in gara rappresenta il suo carattere: decisa, impulsiva, vivace e sincera.
Come gestirete il triplo impegno internazionale? Benedetta parteciperà anche ai Campionati giovanili?
Vivremo ogni impegno per volta. Non voglio mettere eccessiva pressione e responsabilità ad una ragazza di 14 anni. Deve godersi il percorso, viverlo tranquillamente, divertirsi e che succeda quel che succeda. Io voglio mantenerla serena, voglio trasmetterle tranquillità. Non so se Benedetta gareggerà anche ai Campionati giovanili, valuteremo la condizione dopo la trasferta in Corea. Non abitando a Roma, dovremmo aggiungere un altro giorno di viaggio, diventerebbe impegnativo. Ma valuteremo a tempo debito.
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