Laura Letrari: "Cerco di tenermi strette le cose belle della vita, perché solo con quelle vai avanti."
In questi giorni di fermento per il Cool Swim Meeting di Merano abbiamo incontrato Laura Letrari, l'atleta più rappresentativa della regione, oltre che una delle atlete azzurre più longeve della nostra Nazionale.
In questi giorni di fermento per il Cool Swim Meeting di Merano abbiamo incontrato Laura Letrari , l'atleta più rappresentativa della regione, oltre che una delle atlete azzurre più longeve della nostra Nazionale.
Laura ha un curriculum notevole, ma ciò che colpisce è la sua personalità: vulcanica, entusiasta, positiva e affamata di cose belle. Coniugata alla sua maturità di atleta, diventa un cocktail esplosivo.
Quando hai iniziato a nuotare?
Ho iniziato a nuotare da piccola, avevo tre anni. Perché il mio babbo nuotava e a Bressanone il nome Letrari era già conosciuto, non per merito mio ma grazie a lui e ai miei zii che già praticavano questo sport. Purtroppo però qui a Bressanone non c'era una vasca. L'Aquarena è stata costruita nel 2002 e io all'epoca avevo tredici anni. Ma c'era solo la vasca scoperta, se le condizioni non lo permettevano si andava a nuotare in una vasca per persone con disabilità, ed era di dieci metri. Io mi allenavo lì. Era come allenarsi in una vasca da giardino, ma non mi importava perché a me serviva acqua, e questo a me bastava. Iniziavo a essere brava, e così mi chiesero se volevo andare ad allenarmi a Vipiteno, una vasca di tre corsie, ma era comunque un passo in avanti. I miei genitori sono stati incredibili perché, da quando avevo otto anni fino a che non hanno costruito questa piscina a Bressanone, mi portavano a Vipiteno. In quegli anni era una cosa veramente voluta, desiderata, perché uscivo prima dalla scuola elementare per andare ad allenarmi. Se mia mamma riusciva, mi accompagnava lei in macchina, altrimenti andavo in treno accompagnata dai suoi alunni che vivevano a Vipiteno. Tutto pur di nuotare. E non era l'unico sport che praticavo: facevo pattinaggio artistico, atletica, ginnastica artistica, ma la passione più grande era il nuoto. Sono sempre stata una persona un pò vulcanica, ma l'acqua mi dava pace, nuotando mi calmava. Quindi i miei genitori erano ben felici di portarmi a nuotare! Crescendo ho maturato l'idea che l'acqua è qualcosa che ti insegna a vivere: ti rilassa, ti emoziona, ti fa riflettere, sei lì con te stesso con la testa immersa e fai ordine tra i tuoi pensieri.
[caption id="attachment_74261" align="aligncenter" width="942"] Laura Letrari - Esercito.100 SL F.finale B, day 2.sponsor: speedo.Trofeo Internazionali d'Italia.47¡ SetteColli.Nuoto.Pescara, 17-19 giugno 2010..Photo G.Scala/deepbluemedia.eu[/caption]
Quando hai deciso che il nuoto sarebbe diventato praticamente la tua vita?
Ho deciso quando hanno costruito la piscina qui a Bressanone. Avevo tredici anni e la svolta per me è stata che non mi lasciavano nuotare in questa piscina. All'epoca chi decideva per la squadra agonistica erano i miei zii e i dirigenti della società, che purtroppo erano in cattivi rapporti con mio padre. Non potendo averla vinta su di lui, la facevano pagare a me non lasciandomi nuotare in squadra all'Aquarena. Un giorno sono partita con mio padre alle tre di mattina per mettermi in fila per avere udienza dal Presidente della Provincia, ho atteso l'apertura degli uffici e gli dissi: "Mi chiamo Laura, sono forte e voglio nuotare, ma non me lo permettono. Vedi di fare qualcosa, perché io sono forte e andrò alle Olimpiadi". Mio padre se lo ricorda ancora. Da lì ho iniziato e non mi ha più fermato niente e nessuno.
Hai raggiunto quindi il tuo primo obiettivo!
Sì, assolutamente. l'Alto Adige è stupendo ma ogni tanto ci si scontra con una mentalità molto chiusa. Più crescevo come atleta e più il mio modo di essere espansivo e solare veniva letto male. Ho conosciuto l'invidia e la gelosia delle persone. Grazie a questo sport ho potuto girare il mondo e questo ti apre la mente. Ma mi ha fatto scontrare con la chiusura dei miei conterranei. Tuttora questa cosa persiste. Vengo apprezzata di più in Italia e nel mondo che in Alto Adige. C'è stata un'altra atleta molto brava qui, Sara Parise. Ha partecipato a due Olimpiadi: Sydney e Atene. E l'invidia si percepiva anche all'epoca.
Cerco di rendermi disponibile, di fare qualsiasi cosa per aiutare i giovani a portare avanti questo sport. E ogni volta il mio atteggiamento viene letto in maniera sbagliata. Vorrei mettere la mia esperienza al servizio degli altri ma mi riesce davvero difficile.
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Laura Letrari, Massimiliano Rosolino
Glasgow 07/08/2018
Swimming Tollcross International Swimming Centre
LEN European Aquatics Championships 2018
European Championships 2018
Photo Giorgio Scala/ Deepbluemedia /Insidefoto[/caption]
Parteciperai al Cool Swim Meeting; anzi, potremmo dire che sei la regina di casa visto che rappresenti la tua regione in tutta Italia e nel mondo. Cosa pensi di questa manifestazione?
Chi non vive qui fa fatica a capire il contesto, ma esiste un conflitto importante tra la squadra italiana e quella tedesca da sempre. Questo meeting è praticamente un miracolo perché una squadra italiana e una tedesca si sono unite per uno scopo comune. Può sembrare una banalità ma non lo è. Si sono uniti e mi auguro che questo possa essere di esempio anche per altri. Un vero e proprio messaggio positivo sostenuto dai fatti. Altoatesini e italiani non sembrano proprio lo stesso popolo, non lo sono. La differenza linguistica poi è uno scoglio incredibile. Anche se le cose sono un pochino migliorate rispetto a quando ero più piccola.
È una cosa che mi fa soffrire, perché io, individualmente ho raggiunto tutti i miei obiettivi di atleta e sono felice. Ma ci sono molti giovani nuotatori che a causa di questi attriti vengono penalizzati. Alla fine pagano sempre gli atleti. E non perché non sono bravi, ma semplicemente sono nella squadra sbagliata, oppure non partecipano alle staffette a causa delle liti della dirigenza. Mi viene in mente il Team Veneto, che su questo dovrebbe essere da esempio a tutta Italia, oppure il Team Lombardia, altre realtà che uniscono le forze in favore degli atleti, creando loro le giuste opportunità per crescere.
Nel 2016 ho conseguito il brevetto di allenatore a Ostia e vorrei tanto riuscire a creare qualcosa qui in Alto Adige che sia esclusivamente in favore del movimento e degli atleti. Quando smetterò di nuotare sarà uno dei miei obiettivi.
Il meeting ha avuto un'evoluzione incredibile, io li seguo e li sostengo dalla prima edizione in cui ricordo che erano un pò spaesati. E poi invece, grazie all'impegno di tutti, l'evento è praticamente decollato. È ben organizzato e sapere che se ne parla bene ed è partecipato da molti atleti e molte squadre mi rende felice e orgogliosa.
Tempo fa hai anticipato che dopo l'estate ti ritirerai dalle competizioni.
Sì, è così. Ho trentatré anni e quando gareggio si fanno sentire. Sono felicissima del risultato che ho avuto ai Campionati Italiani di Riccione, perché in tanti mi davano praticamente per morta. Post Covid, lo scorso anno, sono stata molto male. Mi hanno ricoverato in ospedale e avevo perso peso. Ovviamente, in queste condizioni, non riuscivo a essere performante. Ma l'Esercito non ne ha voluto sapere, perché ero troppo "vecchia". Io sono grata al Gruppo Sportivo militare che per quattordici anni mi ha sostenuto, mi è spiaciuto il modo e i motivi per cui non mi ritenevano più un atleta "interessante". Attualmente sto nuotando da sola, per conto mio. Voglio provare a qualificarmi per gli Europei di Roma. So che sarà difficile, ma per me sarebbe peggio non provarci. E non voglio lasciare il mondo delle competizioni senza prima averci provato. Poi andrà come deve andare. Ma io ce l'ha sto mettendo tutta. Io voglio finire la mia carriera a modo mio, non come dicono gli altri. Vincere quel titolo a Riccione è stato come vincere un'Olimpiade. Mi alzo alle 4.15 tutte le mattine, per finire alle 9 di sera. Nuoto, palestra e lavoro per potermi mantenere. Non nascondo che è impegnativo, parecchio impegnativo. Ma lo voglio fare. Guai a chi dice che i nuotatori nuotano per i soldi! Nella mia carriera ho gareggiato in ogni condizione fisica: con febbre, con la schiena bloccata, con ernie, ma ho sempre cercato di dare il massimo!
Posso ringraziare gli sponsor che mi hanno sostenuto e che continuano a sostenermi, Speedo in primis. Per un atleta non dover comprare il costumone da gara significa aver risparmiato circa quattrocento euro. Non sono pochi. È un aiuto incredibile. Mi ritengo fortunata.
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Letrari Laura Centro Sportivo Esercito celebrating Gold Medal
100m Misti Donne - Individual Medley Women
Riccione 01/12/2021 Stadio del Nuoto
Campionati Italiani Assoluti di Nuoto in Vasca Corta
Photo Andrea Staccioli / Deepbluemedia / Insidefoto[/caption]
Non è tutt'oro quello che luccica è il caso di dire...
Molti si limitano a vedere il risultato, ma ciò che c'è dietro è molto e molto di più. E la maggior parte delle persone non lo sa, non lo percepisce e lo sottovalutano. Anche semplicemente il lato umano della persona: siamo atleti, è vero. Ma prima ancora siamo persone. Viviamo anche noi di emozioni, di difficoltà, di momenti buoni e meno buoni.
E nonostante tutto sei qui ad allenarti ancora.
Sì. Ricordo un aneddoto con mio nonno: quando ero piccola mi raccontava delle Olimpiadi. Io neanche sapevo cosa fossero, mi diede duemila lire e io ero euforica perché pensavo fossero un sacco di soldi. Mi disse che con quei soldi mi dovevo comprare i costumi per allenarmi e andare alle Olimpiadi. Io gli chiesi se queste gare le facevano a Bressanone.
Non lo so se è stato quell'episodio, o il fatto che a tredici anni non volevano farmi nuotare. Io volevo arrivarci! Nel 2012 nessuno pensava che mi sarei potuta qualificare. I miei genitori ci speravano, ma il mondo pensava che era molto più probabile che si qualificasse Lisa Fissneider che era mia compagna di squadra. Alla fine è quando credi nelle cose impossibili e le vuoi che i sogni si realizzano. E quando non ti regalano nulla.
Sono dell'idea che le cose accadono sempre per un motivo: se mi sono trovata davanti a delle difficoltà significa che la vita ha voluto mettermi alla prova per farmi crescere ancora. Oggi non ho paura del futuro: ne ho passate talmente tante che sono pronta ad affrontare qualunque cosa. Le difficoltà per me sono sempre state di stimolo per fare meglio. Dicevo: "Ah, è così?! Bene! Io ci riprovo!".
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LETRARI Laura ITA 4x100 freestyle women Italy
Swimming Nuoto Kazan Arena
Day10 02/08/2015 Evening Finals
XVI FINA World Championships Aquatics Swimming
Kazan Tatarstan RUS July 24 - Aug. 9 2015
Photo G.Scala/Deepbluemedia/Insidefoto[/caption]
Quali sono i ricordi più belli che hai legati alla tua carriera da atleta?
I miei ricordi più belli non sono sempre legati alla vittoria di una gara. Ma se dovessi elencarne alcuni direi sicuramente l'emozione di quando ho detto ai miei genitori che mi ero qualificata per le Olimpiadi. Non quando ho toccato il muro, ma dopo. Noi ridiamo e scherziamo, ma i genitori sono a casa o sugli spalti e soffrono con te sperando che vada tutto bene.
Un'altro bellissimo ricordo è del 2009. Avevo smesso di nuotare per un periodo per una malformazione al polso che ho da sempre. Avevo però un'infiammazione che mi impediva non solo di nuotare, ma addirittura di tenere in mano un bicchiere. Quindi mi sono dovuta fermare per forza. Quando ho ripreso, mi sono presentata a Pescara per i campionati che valevano come qualificazioni per i Mondiali di Roma e vinco qualificandomi. Non ci credevo!
Anche l'essere a Roma in quell'anno è stata un'emozione incredibile. Non solo per gareggiare, ma per tutta l'atmosfera che si respirava. Ecco perché voglio provare per gli Europei di quest'anno, perché se anche c'è una percentuale infinitesimale di possibilità che possa farcela, io me la voglio giocare. L'emozione che ho provato a Roma 2009 la auguro ad ogni atleta: è stato qualcosa di indescrivibile. Tutta la gente, l'affetto dei tifosi e del pubblico, bastava che vedessero una scritta Italia da qualche parte e si infiammavano i cuori e gli animi.
Un altro ricordo fantastico è stata la medaglia di bronzo agli Assoluti di mia sorella Arianna nei 100 delfino. Non c'entra nulla con me, ma la gioia di vederla sul podio è stata indescrivibile. Per lei era il sogno di una vita. Ha partecipato anche alle Olimpiadi Giovanili. Si parlava sempre di me, ma finalmente anche lei aveva avuto il suo momento.
E poi le staffette! Io mi sento la "donna staffetta"! Io mi divertivo come una matta a gareggiare con le mie compagne, ogni tipo di staffetta mi caricava come una molla!
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Szeszecin Stettino POL - 8-11 Dec 2011
European Swimming Short Course Championships
Swimming Nuoto heats batterie
4x50 Freestyle W ITA
FERRAIOLI Erika, BURATTO Erica, PELLEGRINI Federica, LETRARI Laura
bronze medal
Photo Giorgio Scala/Wateringphoto[/caption]
E i ricordi meno belli?
Mi è rimasto l'amaro per alcune convocazioni che non sono arrivate e che io sapevo di meritare. Era una ferita. Fortunatamente ho un carattere che mi aiuta ad elaborare il dolore in pochissimo tempo e quindi poi riesco a ripartire. Cerco subito nuovi stimoli per andare avanti e dimentico.
Forse è proprio per questo motivo che non saprei rispondere a questa domanda. Sicuramente ce ne sono stati, ma non li archivio come ricordi negativi, bensì come trampolini di lancio per riprovarci, per fare meglio. Rifletto, penso a cosa posso fare per migliorare, e così poi la mattina alle 4.15 mi sveglio e mi ributto in acqua.Cerco di tenermi strette le cose belle della vita, perché solo con quelle vai avanti. E cerco sempre il bello e il buono di ogni cosa, persona o evento. La vita è una cosa meravigliosa! Mi sono sempre reputata fortunata per ciò che ho fatto e sto facendo. È come se fosse stato un regalo: posso nuotare, ho girato il mondo, ho conosciuto persone da ogni angolo del globo. Ci sono atleti, tipo i calciatori, che guadagneranno sicuramente di più. Ma io mi sento ricca come persona per quello che ho vissuto e visto. È una cosa che non ha prezzo.
E guardando al futuro?
Come dicevo prima non mi spaventa nulla. L'unica cosa che mi fa un pò riflettere è che io non sono capace di stare ferma. Amo troppo la vita e questo sport e voglio trasmettere, voglio far conoscere quanto è bello il nuoto. In un futuro mi vedo sicuramente a bordo vasca, come già lo sono e mi piace da matti!
[caption id="attachment_74257" align="aligncenter" width="1200"] Laura Letrari Esercito.Campionati Italiani Assoluti Nuoto Invernali Open.Riccione 19/12/2012.Day01.Photo Laura Binda/Deepbluemedia/Insidefoto[/caption]
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