Rebecca Adlington: "Il bullismo online mi ha rovinato la vita"
Le confessioni della bicampionessa olimpica all'Huffington Post UK
In un intervista all' Huffington Post UK la bicampionessa olimpica Rebecca Adlington racconta di come le molestie online le abbiano cambiato la vita.
Dopo i due ori (400 e 800 stile libero) di Pechino 2008, i primi Giochi disputati nell'era di Facebook e Twitter, Adlington si trasformò da normale teenager a leggenda olimpica, e subito sotto i suoi profili iniziarono a comparire commenti sessisti legati al suo aspetto fisico, mentre la casa dei suoi genitori era presa d'assalto da reporter della stampa scandalistica.
Non capivo cosa avesse a che fare il mio aspetto fisico con le mie prestazioni natatorie, e non lo capisco ancora adesso. Avevamo paura, la mia famiglia non era preparata a una cosa del genere, era un'invasione della privacy. Non avevo neppure un agente, non eravamo pronti.
L'ingaggio di un agente permise ad Adlington di mettere un filtro tra sé e i media tradizionali, ma le molestie online erano una nuova minaccia, difficile da controllare.
Più di ogni altra cosa sono stati gli insulti in rete a minare la mia salute mentale. Ero una teenager, piena di insicurezze sul mio aspetto fisico, e ogni giorno le cose andavano peggio. Il momento peggiore fu quando ricevetti l'Ordine dell'Impero Britannico dalle mani della regina. Il giorno dopo i social erano pieni di commenti del tipo "Sei troppo grassa per quel vestito". Quello che doveva essere un giorno di festa fu completamente rovinato.
A distanza di dieci anni, cerco ancora di evitare gli eventi pubblici, non voglio leggere commenti del genere. Mi hanno fatto detestare le premiazioni, non mi sento a mio agio anche se oggi vedo le cose in maniera diversa. Il corpo umano è straordinario, mi ha permesso di avere una bimba. Quando diventi genitore sei così concentrato sul crescere tua figlia che non hai tempo di leggere i commenti -semplicemente non voglio conoscere tanta meschinità.
La salute mentale di Adlington è migliorata grazie alla terapia, iniziata a gennaio 2019. Rebecca incontrava regolarmente uno psicologo dello sport quando nuotava, ma dopo il ritiro nel 2013 questo supporto è venuto a mancare e il suo equilibrio ha iniziato a vacillare, fino al punto di iniziare a soffrire di attacchi di panico. La terapia l'ha aiutata a analizzare i suoi sentimenti e a sviluppare tecniche per il controllo del malessere.
Oggi Adlington è uscita dalla terapia, è in pace con sé stessa e si impone di dedicare almeno cinque minuti al giorno a sé stessa e al suo benessere personale.
Può essere accendere una candela profumata, leggere un libro, pettinarsi. Qualsiasi cosa sia, è importante prendersi cura di sé
Leggi l'intervista completa [ENG]
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