Riccardo Vernole: ci siamo confermati al vertice, ora ancora più impegno per realizzare un'altra magia
Il direttore tecnico della squadra nazionale traccia un primo bilancio dei Campionati del mondo di Madeira che hanno visto l'Italia confermarsi prima potenza del nuoto paralimpico
27 ori, 24, argenti, 13 bronzi. A tanto ammonta il bottino di Italnuoto ai Campionati iridati di Madeira, dove la rappresentativa azzurra si è riconfermata campione del mondo. Abbiamo chiesto un commento a caldo al direttore tecnico Riccardo Vernole.
Riconfermarsi campioni del mondo dopo la grande vittoria del 2019 è un'enorme soddisfazione, vincendo per la prima volta sia la classifica per numero di vittorie sia quella per numero complessivo di medaglie -64, tra l'altro record della manifestazione. Cinque record del mondo, diversi atleti plurimedagliati, fra i quali Stefano Raimondi che si conferma - come a Tokyo 2020 - l'azzurro più vincente con 8 medaglie delle quali 6 oro, ovviamente il sei volte campione del mondo Simone Barlaam che ha espresso come non mai tutte le sue potenzialità atletiche e tecniche, dopo una Paralimpiade dalla quale era tornato non completamente soddisfatto mentre oggi è un atleta pienamente maturo e consapevole dei propri mezzi, e Antonio Fantin completamente padrone dello stile libero S6 con la tripletta 50-100-400
Ventuno atleti medagliati su ventitré convocati. Ci siamo lasciati alle spalle rappresentative come gli USA che schieravano venticinque atleti, UK che ne ha portati ventinove. Sono numeri che parlano da soli e che attestano la supremazia dell'Italia a livello mondiale. Supremazia che non sarà facile mantenere: la concorrenza preme e sempre nuove nazioni si affacciano alla ribalta internazionale. Ci aspettano due anni di programmazione intensa nei quali cercheremo di rinforzare questa base solidissima per arrivare a Parigi 2024 e realizzare un'altra magia.
L'emozione è grande, ed enorme la soddisfazione nel vedere riconosciuto il duro lavoro svolto da atleti, tecnici, dirigenti societari e federali nei mesi e negli anni passati. Non posso non concludere ringraziando il Comitato paralimpico italiano che ci sostiene e supporta in ogni modo possibile. Ora ci attendono nuove sfide, a cominciare da quella più importante: ampliare la base del nuoto paralimpico sull'onda dell'entusiasmo e della popolarità derivante da questi successi.
Ph. ©FINP
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