Logo Nuoto.Com
SS Silvia Scapol |   / Notizie  / Interviste e Personaggi

Sarah Sjöström - Ai giovani dico: "Se vinci o se perdi, rimarrai sempre te stesso".

La campionessa olimpica Sarah Sjöström si racconta a nuoto.com

GP09890-scaled.jpg
XVII FINA World Championships Aquatics Budapest
FINA 19th World Championships Budapest 2022
21st World Aquatics Championships, Doha 2024
XVII FINA World Championships Aquatics Budapest
Rio2016 Olympic Games
IMG-20240705-WA0038

In occasione della 60° Edizione del Trofeo Sette Colli abbiamo incontrato Sarah Sjöström , un'atleta che non necessita di presentazioni. Ma abbiamo avuto l'opportunità di conoscere la ragazza che tanto ci fa sognare ed emozionare in acqua. Una persona solare che ama il nostro sport, ma soprattutto ama la vita e ciò che di buono offre. Soprattutto fuori dall'acqua.

Come è cominciato il tuo percorso natatorio? I tuoi risultati sportivi erano notevoli già da piccola.

Ho iniziato a nuotare quando avevo all'incirca 9 - 10 anni. A quell'età mi sono trasferita e ho cambiato scuola, così ho avuto nuovi compagni di classe. Una delle mie amiche andava a nuotare e siccome volevamo passare tutto il tempo insieme, sono andata anche io in piscina mentre lei nuotava e il suo istruttore mi disse ”Vuoi provare?” All'inizio è stato molto difficile perché l’acqua era fredda, mi entrava nel naso e mi piacevano solo la doccia calda e la sauna. Ho cominciato ad apprezzare il nuoto quando ho iniziato a gareggiare. Vedevo che miglioravo rapidamente e diventavo sempre più veloce: pur essendo giovane ero brava. Continuavo a prepararmi per le gare successive e pensavo che avessi fatto 40" nei 50 stile, la volta successiva avrei voluto fare 39". Così mi sono detta che valeva la pena continuare. Ho avuto la fortuna di avere le persone giuste intorno a me e questa è una cosa molto importante, soprattutto quando sei giovane e brava. Ho avuto l'allenatore giusto, e il giusto team che mi ha affiancato e questo ha fatto sì che io abbia continuato nella mia avventura sportiva. A volte quando qualcuno è davvero bravo in giovane età, l'aspettativa è che potrebbe esserlo solo per poco. Questa cosa mi meravigliava e volevo dimostrare a me stessa e a tutti che non era così. Sono molto fortunata ad aver avuto l'allenatore giusto al momento giusto in tutta la mia carriera e penso che questo mi abbia davvero aiutato.

[caption id="attachment_118528" align="alignnone" width="571"] SJOSTROM Sarah SWE
Women's Freestyle 50m Final Gold Medal
Day 17 30/07/2017
XVII FINA World Championships Aquatics
Duna Arena Budapest Hungary
Photo ©A.Masini/Deepbluemedia/Insidefoto[/caption]

Sei ai vertici del nuoto mondiale da molti anni: qual è la spinta che ti porta ad andare sempre avanti?

Penso che sia molto importante mantenere la motivazione, trovare ispirazione da altri nuotatori e poter vivere nel giusto ambiente. Per quanto mi riguarda, sono nello stesso ambiente da molti anni, ma trovo ancora molta ispirazione dagli altri nuotatori del gruppo e dai diversi allenatori. Ad un certo punto della mia carriera ho fatto dei cambiamenti, quando mi allenavo con il Club Internazionale di Nuoto in Turchia. E’ stato davvero bello poter trarre ispirazione da nuotatori come Florent Manaudou, Chad Le Clos, Ben Proud e nuotare con loro: questa esperienza mi ha motivato. Credo che questo abbia reso la mia carriera molto più lunga, trovando uno stile di vita appagante e piacevole. Penso che questo sia più importante che provare a nuotare sempre più velocemente. Il nuoto è parte della mia vita  di tutti i giorni, la gara vera e propria invece è una parte molto piccola di ciò che facciamo. Quindi non è lì che trovo la mia motivazione, ma nel godermi l'allenamento e trovare piccole cose che posso migliorare.

[caption id="attachment_118529" align="alignnone" width="1200"] Michelle Colemann and Sarah Sjostrom Energy Standard
training
day 02 09-08-2017
Energy For Swim
Rome 08 -09 August 2017
Stadio del Nuoto - Foro Italico
Photo Deepbluemedia/Insidefoto[/caption]

In un’atleta di vertice la componente mentale è molto importante: come alleni questo aspetto?

Assolutamente. Non vado da psicologi dello sport o cose del genere, ma cerco di riflettere dopo ogni competizione con il mio allenatore e anche con una delle mie amiche più care, Michelle Coleman. Ci piace sempre gareggiare insieme, quindi ci aiutiamo un po' a vicenda e così anche con gli altri amici. Quindi penso che sia un buon modo per lavorare sulla parte mentale, pensare a ogni momento a come ci si sente. Penso anche che una cosa su cui ho lavorato molto sia essere un po' più gentile con me stessa, fare quello che mi sento e controllare anche meglio il mio livello di energia perché in certi momenti ero giù e poi quando andavo davvero bene, ero sù. Ora provo a controllarli entrambi e cerco di essere un po' più nel mezzo, ovviamente festeggio un po' ma cerco di essere più in equilibrio. E’ come se anche dopo aver ascoltato un buon disco o qualsiasi altra cosa mi sentissi un po' più sana. Quindi penso che questo mi aiuti davvero in questa fase anche a risparmiare energia.

[caption id="attachment_118530" align="alignnone" width="1200"] SJOSTROM Sarah SWE gold medal
swimming
Women's 100m butterfly final
day 11 24/07/2017
XVII FINA World Championships Aquatics
Photo © Giorgio Perottino/Deepbluemedia/Insidefoto[/caption]

Se descrivessi la tua routine quotidiana, e ovviamente la tua routine quotidiana oggi, forse è diversa da quando avevi 18anni. Com'è Sarah fuori dalla piscina?

Da giugno 2022 sono andata ad abitare con il mio fidanzato e abbiamo anche due gatti. Quindi c'è molto lavoro e ci sono molte cose che devono funzionare. Comprare cose nuove per la casa, sistemare il giardino: sto cercando di imparare un po' di più sul lavoro di giardinaggio e preparare i pomodori, le verdure e roba del genere, è una sfida. C'è sempre qualcosa da fare. In qualche modo sembra funzionare meglio quando non ci provo troppo. Quando cerco di capire come andrà e come farlo, è come se non funzionasse altrettanto bene, anche se dovrebbe essere più facile.

A 16 anni ero abituata a prendere il treno ogni giorno e avanti e indietro da Ronnige nella mia città natale, per fermarmi ogni giorno o tre o quattro volte. Adesso mi sono trasferita di nuovo dalla città, il che è davvero bello. Quando c'è traffico intenso, possono volerci circa 30 minuti in auto, ma ho una macchina. Ora è più facile.

[caption id="attachment_118531" align="alignnone" width="1200"] Sarah Sjostrom of Sweden celebrates after compete in the Women's 50m Freestyle final during the FINA 19th World Championships at Duna Arena in Budapest (Hungary), June 25th, 2022. Sarah Sjostrom placed first winning the gold medal.
Photo Andrea Staccioli / Deepbluemedia / Insidefoto[/caption]

Le tue apnee in gara sono davvero notevoli: è talento naturale o segui un allenamento specifico?

In realtà sono terribile nell'allenamento in ipossia quando qualcuno mi dice di trattenere il respiro. Quindi, quando l'allenatore mi dice  "Ora trattieni il respiro per 50 metri o respira ogni quattro bracciate" sono pessima nell'esecuzione. Ma quando scelgo di trattenere il respiro è abbastanza facile. Non posso farlo quando l'allenatore me lo dice, ho iniziato a farlo perché mi sentivo come se fossi più veloce quando facevo gli sprint in allenamento, mi piaceva poter nuotare velocemente quanto volevo. Negli sprint di 25 metri in allenamento, mi sono resa conto che ero molto, molto più veloce quando tenevo la testa bassa, quindi alla fine ho pensato "Okay, questa volta in gara terrò semplicemente questa la posizione". Quindi ho iniziato provando davvero a fare un solo respiro e poi, quando l'ho fatto per un po', provavo una bella sensazione. Ho cercato di tenere fuori la testa, ma non l'ho mai forzato. Ancora, non lo forzo perchè ad esempio, se avessi davvero bisogno di respirare, lo farei, perché altrimenti non nuoterai bene, è fondamentale essere rilassati.

[caption id="attachment_118532" align="alignnone" width="1200"] Sarah Sjoestroem of Sweden reacts after competing in the 50m Freestyle Women Final during the 21st World Aquatics Championships at the Aspire Dome in Doha (Qatar), February 18, 2024. Sarah Sjoestroem placed first winning the gold medal.[/caption]

Parigi sarà la tua quinta Olimpiade: qualcuno potrebbe dire che ormai ci sei abituata. È effettivamente così oppure ogni volta è un’emozione nuova?

Sì, certo. Soprattutto quando si tratta delle Olimpiadi. Voglio dire, mi sento come se fossi uno di quei nuotatori che è sempre molto costante, non importa se sono ancora le Olimpiadi, ma so che non posso controllare quello che fanno gli altri. So per certo che ci sono un sacco di nuotatori in tutto il mondo che farebbero davvero, davvero, davvero un passo avanti dal nulla, quando si tratta di Olimpiadi, quindi non posso controllarlo, ma proverò a credere che la mia costanza mi porterà sul podio, vedremo quanto la mia costanza mi aiuterà, sì, lo spero.

[caption id="attachment_118535" align="alignnone" width="1200"] SJOSTROM Sarah SWE
Gold Medal and World record Women's 100m Butterfly
Rio de Janeiro 07-08-2016 Olympic Aquatics Stadium
Swimming Nuoto
Foto Andrea Staccioli/Deepbluemedia/Insidefoto[/caption]

Metti la persona prima dell'atleta, cioè sei cresciuta come persona prendendoti cura mentalmente della squadra. Hai detto molte volte che la squadra è davvero importante per te, per i compagni, per gli allenatori e per l'ambiente. Questo è considerato uno sport individuale ma dalle tue parole trasmetti qualcosa di importante e fondamentale ai giovani.

Cerco di ricordare ai giovani nuotatori che non importa se vincono o non se ne farà nulla: resteranno comunque la stessa persona. A volte ho la sensazione che i giovani se vincono pensino che la vittoria sia di grande aiuto, ma devono semplicemente nuotare, quando tornano a casa, le cose devono essere così, normali, e non dovrebbero somigliare troppo ad un circo. Quindi penso che sia questo il motivo per cui molti atleti, quando tornano a casa da una grande competizione, abbiano bisogno di tornare alla tua vita di tutti i giorni e godere di tutto il resto al di fuori del fare sport, avere una bella vita fuori, che si tratti di una scuola o di un lavoro secondario o qualunque altra cosa.

[caption id="attachment_118533" align="alignnone" width="1200"] SJOSTROM Sarah and Swedish Girl SWE
Warm Up
Day 09 22/07/2017
XVII FINA World Championships Aquatics
Duna Arena Budapest Hungary
Photo ©A.Masini/Deepbluemedia/Insidefoto[/caption]

ENGLISH

How did your swimming career start? Your sporting results were remarkable even as a child.

I started swimming when I was about 9-10 years old. I moved from one part in Stockholm to another and I moved. I changed school and then I was in my new class. One of my new friend were swimming and we wanted to spend all time together. She was swimming and I had to join her to the pool in there and then the coach was like, oh, do you want to try? In the beginning it was really difficult because I was getting too much water in my nose. After a while I started like finding love for the sport when I started the racing a little bit and it was very easy to see when I became better and better. It was when I did a faster time and then I kept on preparing with myself for the next race. I was like, OK, if I did the 40 seconds in 50 freestyle so the next time I wanted to do 39 seconds and then I was like trying to focus on that a lot and then I became really good in very young age and I think the reason why I was able to continue that is because I had the right people around me. I think it is very important when you are young, I know sometimes when someone is really good at young age, the expectation is that it could be one time thing. One kid wonder but I felt like I needed to prove to myself and everyone that it was not one time thing but I must say I was very lucky that I had the right coach at the right time, like my whole career and I think that's really helped to continue.

You’ve been at the top level in freestyle and butterfly for many years and obviously there are no moments and yes moments. Where you found your alternative? And if there are suggestions you would give to help maintaining your motivations high during the no moments.

In order to keep the motivation high, I think that one of the keys is to find the inspiration from other swimmers and also do the utmost to stay in right environment. For me I've been in the same environment for many years, but I still find a lot of inspiration from other swimmers in the group and different coaches. At some point in my career, I’ve been a little bit, you know, changing environment such as when I train with the International Swimming Club in Turkey. So that was really good to get inspiration from swimmers like Flo Manaudou, Chad Le Clos, Ben Proud. Working daily with them gave me a lot of motivation and I think that really made my career much longer, it’s like just finding the right way be around those kinds of athletes and finding nice lifestyle. I think it's more about that than just trying to swim faster all the time. I love it because most of the the part of swimming is like the everyday life. Everyday swimming is a small part of what we do, like the actual race. So, I need to find my motivation enjoying the training and find small things and training that I can make better.

Are you still training your mental approach to the swimming or not?

Yeah, of course. I mean, I'm not going to sports psychologists or anything like that, but I really try to reflect on after every competition with my coach and even with the one of my closest friends, Michelle Coleman. We always like race together, so we help each other also with other friends. So I think that's a good way to work on the mental part, to really think about every moment and how is the feeling. I think one thing I've really worked on is being everyday nicer to myself, even when I don't do what I was planning to do and also control my energy: being nicer with myself is really helping to have better and positive vibes. Now I try to control both ups and downs and try to be a little bit more balanced of course celebrate a little bit but not too much. And now it's like even after a good record or anything I'm just like a little bit closer than usual and a little bit healthier. So I really believe on this approach which really helps me in in this stage also to save energy.

If you would describe your daily routine, and obviously your daily routines today, maybe it’s different from when you were 18. How is Sarah outside the pool? What do you like to do?

Well, yeah. So since June 2022, I moved into a house with my fiancée and we also have two cats. So it's a lot of work in the garden….we have a big garden actually! Sometimes it's just like we have a lot of things that need to work in the garden. If it's not the fixing the grass, it's the, you know, going to the the store to buy new stuff for the house or you know It's always something to do and I'm trying to learn a little bit more gardening work and make my own tomatoes and vegetables and stuff, it's a challenge. Somehow it seems to work better when I don't really try too much but this year when I try to understand how it's going to, how to do it, it's like it's not working as well so it's of course easier if I spend more time with my plants died when I go away for few days.

We have just one technical question, your apneas in competition are impressive. You are the unique one above. Is it talent or during these last years you trained specifically?

I was actually terrible at the hypoxic training when someone told me to hold my breath. So in training, when coach is like, OK, this now hold your breath for 50 meter or do on the water swimming or breathe every four strokes I was (and still I am) terrible at that. But when I'm choosing to hold my breath It's quite easy. I can't do it on when Coach tells me to do. I just started doing that because I felt like I was faster when I did sprints in training, like to be able to swim as fast as I wanted to. In 25 meters sprints in training, I realized I was much, much faster when I hold down my head so in the end I was like, okay, if I'm going to swim this time in the competition, I'm just gonna hold down my head and I was very, you know, it was not hard, but you know….. you need to start somewhere. So first I started by trying really hard to
just do one breath and then when I did that for a while, I was just having a good feeling. I tried to keep out my head, but I never forced it. Realy, I still don't force it. Like, if I really need to breathe, I will breathe it like, because you're not going to swim well, you need to be relaxed.

This is going to be your 5th Olympics and someone could say, okay, she's expert, She's going to easily handle. Is it really like this or some way, somehow, every time is the first time?

Yeah, of course. Especially when it comes to the Olympics. I mean, I feel like I'm one of those swimmers who is very consistent all the time like, It’s Olympics! I know that I can't control what everyone else does but I know for sure there are a lot of swimmers around the world that would really, really, really step up from nowhere, when it comes to Olympics, so I can't control that, but I'm just going to try to believe on my consistency will take me like, on the podium, we'll see how much my consistency it helps me if that's going to, yeah, hopefully.

You put the Person before the Athlete and, I mean, you were growing as a person mentally taking care of the team. You said three times that the team is really important for you, sharing time with teammates, with the coaches and living this atmosphere. Swimming is commonly considered an individual sport but, listening to your words the kids could understand that anything can be done without the help of the others and that, finally, swimmers has to be part of a team to achieve the best results in Life and sports.

Yeah, I mean something. I really try to remind to the young swimmers that it doesn't matter if they win, winning is not changing your personality. Keep going, keep swimming together with your teammates and enjoy life. Sometimes I feel like young boys and girls (and parents unfortunately) are used to say: if I win it’s going to help me to keep pushing but then is looks like “I must”…I always remind them that when they come home, things have to be normal and it shouldn't be any like a kind of circus fight. So I think that's why a lot of athletes, when they come home from a big competition, want to be quiet, I think you need to come back to your everyday life and you know, enjoy more and more everything else outside of the sport and have a good life outside if it's a school or having a like a job on the side or something like that.

Swimming, 60th Settecolli Meeting 2024
Swimming, 60th Settecolli Meeting 2024
XVII FINA World Championships Aquatics Budapest
Energy For Swim

ENTRA NEL NOSTRO CANALE TELEGRAM PER AVERE COSTANTI AGGIORNAMENTI

UNISCITI

NON PERDERTI NESSUNA NOTIZIA SUL NUOTO ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Articoli Correlati
Condividi

Interviste e Personaggi

Svelata l'opera d'arte di "Atelier Atomico" per Nicolò Martinenghi

Interviste e Personaggi

Una famiglia da Bomber!

Interviste e Personaggi

Orsi

Nuoto-com placeholder

Interviste e Personaggi

Dottore con licenza di nuotare: la nuova vita di Matteo Restivo

210521_GSca_GS83274-e1627467988371.jpg

Interviste e Personaggi

Stefano Rubaudo: "Squadra all'altezza della manifestazione. Grazie alla Federazione per il supporto logistico"

Interviste e Personaggi

Cesare Butini: "Una grande Olimpiade, ma serve più abitudine a gareggiare. I Centri Federali sempre più supporto delle società"

Interviste e Personaggi

arena: Autenticità, Innovazione, Responsabilità e Passione. Gli ingredienti per diventare un riferimento internazionale nel nuoto

arena sport

Interviste e Personaggi

arena: Autenticità, Innovazione, Responsabilità e Passione. Gli ingredienti per diventare un riferimento internazionale nel nuoto

Nuoto-com placeholder

Interviste e Personaggi

arena: Autenticità, Innovazione, Responsabilità e Passione. Gli ingredienti per diventare un riferimento internazionale nel nuoto

Nuoto-com placeholder

Interviste e Personaggi

Cesare Butini: Verso Parigi 2024, passando per Roma.

20240218_GSca_DA72834.jpg

Interviste e Personaggi

Sara Curtis: "Sorridere è una buona medicina. Mi fido di Thomas, ma soprattutto lui si fida di me."

20230416_AMas_AM51092.jpg

Interviste e Personaggi

At The Pool Bar: Arianna Bridi e Fabrizio Antonelli

20240208_STA_3668.jpg

Interviste e Personaggi

Matteo Rivolta: "È una scelta coraggiosa, dolorosa ma necessaria, nel rispetto mio e di chi con me ha lavorato, sofferto, sognato."

20231128_Nuoto_STA6368.jpg

Interviste e Personaggi

Cesare Butini: Verso Parigi 2024, passando per Doha.

20231116_AMas_AM59445.jpg