Non è stato facile intervistare
Paolo Palchetti
, allenatore di
Lorenzo Zazzeri
(fresco vincitore della medaglia d’argento alle Olimpiadi nella staffetta 4x100 stile libero), di
Filippo Megli
e di
Matteo Restivo
che scenderanno in acqua nei prossimi giorni a Tokyo; non perché sia difficile trovarlo (al contrario è sempre molto disponibile) ma perché persona di carattere riservato e restio alle luci della ribalta.
Classe 1962, fiorentino, un passato da ottimo nuotatore ed una laurea in fisica, Paolo ha sempre preferito far parlare i risultati dei suoi atleti (e negli anni ce ne sono stati tanti…) piuttosto che mettere se stesso in primo piano.
Nelle varie stagioni è sempre riuscito a portare alla ribalta molti giovani nuotatori della sua società (
Rari Nantes Florentia
) che si sono affacciati alle varie nazionali giovanili, fino ad arrivare alla convocazione di tre atleti alle Olimpiadi di Tokyo, dopo i risultati del Trofeo Sette Colli di fine giugno.
Per comprendere l’ottimo lavoro che Paolo sta svolgendo in questi anni con tali atleti, basta pensare che due di loro (Filippo Megli e Matteo Restivo) sono attualmente i primatisti italiani assoluti della distanza dei 200 metri rispettivamente nello stile libero e nel dorso.
Non siamo qui ad elencare anche gli altri atleti di livello che lui segue e che stanno continuando a migliorare, ma lasciamo spazio a quello che ad oggi è il risultato più prestigioso che ha ottenuto.
Ciao Paolo. Immaginiamo che anche tu stanotte hai gioito come noi (sicuramente anche più di noi) per la medaglia d’argento della staffetta 4x100 stile libero. Quella di Lorenzo è la prima storica medaglia alle Olimpiadi per un nuotatore fiorentino che inorgoglisce anche tutto il movimento toscano. Come stai vivendo questa cosa essendo fiorentino tu stesso?
Si, ammetto che il lato emotivo e storico di questo risultato è molto coinvolgente. Da fiorentino sono veramente orgoglioso, e ancor più da "Rarino" (Paolo sia come nuotatore che come istruttore e allenatore ha mosso i primi passi proprio alla società Rari Nantes Florentia).
Sinceramente te l’aspettavi queste prestazioni di Lorenzo dopo quello che aveva fatto vedere in questa stagione?
A dir la verità non mi aspettavo questo livello di prestazione, anche se Lorenzo è andato bene tutto l’anno ed in particolare dopo gli Assoluti, dove si è ottenuto un incremento della velocità di base per lui non indifferente (ha vinto i 50 stile libero con il primato personale di 21”89). Abbiamo provato a costruire una gara da 100 metri con un lavoro progressivo che ha garantito una notevole continuità e costanza di prestazioni e che ha avuto i suoi effetti fino a Tokyo; Lorenzo è stato bravo perché ha saputo capitalizzare tutto questo.
E da un punto di vista psicologico come sei riuscito a “tirare fuori” da lui quanto fatto vedere quest’anno dopo qualche delusione per risultati o convocazioni mancate negli anni precedenti?
Non nego di aver in qualche modo convinto Lorenzo a superare delusioni pregresse basandomi sulla mia personale ed autentica convinzione che lui questi tempi li valesse. Io mi sono sempre basato sulla facilità con la quale riesce a nuotare veloce; si è fidato di me, ha fatto sua la mia stessa filosofia. E insieme abbiamo affrontato un lavoro molto impegnativo, che però alla fine ha pagato.
Come si comporta Lorenzo in allenamento? È un estemporaneo come potrebbe suggerire il suo essere artista (tra l’altro molto bravo, il suo nome d’arte è Zazzart) oppure no?
La nostra filosofia è che il gruppo di allenamento è molto affiatato e coeso. Tutti scherzano e si comportano con grande naturalezza quando le circostanze lo permettono. Al tempo stesso tutti si concentrano e vivono ogni proposta tecnica in modo perfettamente professionale quando il momento lo richiede. Lorenzo è proprio così: espansivo, felice con tutti e soprattutto con Matteo (Restivo NdR), aperto e sincero, ma sempre pronto ad eseguire gli esercizi dell’allenamento proposti in modo attento ed impegnato, proprio da professionista impeccabile. Allenare lui e tutto il gruppo è davvero esaltante.
A queste Olimpiadi sei riuscito a qualificare ben tre atleti che segui ormai da diversi anni (oltre a Lorenzo anche Filippo Megli e Matteo Restivo), come riesci a gestire questi nuotatori di alto livello?
Allenare un gruppo di alto livello così consistente e numeroso è una risorsa e non un problema. Del mio gruppo fanno parte diverse altre atlete ed atleti di alto livello: si stimolano a vicenda e, se gli spazi sono adeguati e lo consentono, si possono portare avanti programmi base comuni con le differenziazioni specifiche necessarie per la costruzione delle diverse specialità. Noi abbiamo questa fortuna. Gli atleti sono co-artefici di questa strategia e gestire le sedute di allenamento risulta davvero appagante. I risultati ne sono conseguenza diretta.
Per scaramanzia non diciamo più di tanto sulle gare restanti in questa Olimpiade, ma per ultima cosa ti chiediamo cosa ti aspetterai adesso da loro tre alla luce di quanto fatto vedere da Lorenzo in questi primi due giorni di competizioni?
Non riesco davvero a sbilanciarmi. Mi auguro che anche Filippo e Matteo abbiano raggiunto un soddisfacente stato di forma per provare a fare delle gare di qualità.
Le parole di Paolo in questa breve intervista certificano ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, quella che è la sua competenza, passione e dedizione per questo lavoro; sentirlo parlare degli aspetti tecnici, e non solo, riferiti ai suoi atleti ed al suo modo di allenare è sempre molto interessante ed istruttivo.
Per quanto riguarda, inoltre, il discorso dell’importanza del gruppo basta fermarsi ad assistere ad un allenamento per accorgersi che quello che ha espresso corrisponda a verità. Non a caso nelle interviste post gara i suoi atleti sono sempre a menzionarlo nei ringraziamenti, indice di una stima che loro stessi nutrono nei suoi confronti.
Foto © Paolo Palchetti
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