Post Olimpiade: la FINA programma nuovi investimenti per il nuoto africano
Dopo un'olimpiade con estreme diversità e disparità sul fronte medaglie. Il presidente della FINA ha espresso il suo desiderio di espandere l'accesso globale al nuoto
In seguito a un'Olimpiade con solo tre medaglie per i nuotatori africani, l'oro a sorpresa nei 400 stile libero di Hafnaoui , l'oro nei 200 rana e l'argento nei 100 rana di Tatjana Schoenmaker, il presidente della FINA Husain Al-Musallam ha ribadito il suo desiderio di espandere l'accesso globale al nuoto, tramite una nuova iniziativa per aumentare gli investimenti per il nuoto africano.
Subito dopo la conclusione delle Olimpiadi, durante un'intervista al Tokyo Aquatics Centre, ha affermato che sta spingendo per l'introduzione di centri di formazione d'élite e programmi di borse di studio per espandere a livello globale lo sport. Verranno stanziati nei prossimi quattro anni 29 milioni di dollari.
Il primo di questo investimenti annunciati è un centro di formazione d'élite in Tunisia, la nazione che ha portato alla medaglia d'oro Ahmed Hafnaoui . La FINA ha identificato anche il Senegal e due università in Sudafrica per le basi di formazione d'élite, ma anche nuovi stabilimenti in Ungheria e Russia.
Il nuovo direttore esecutivo della FINA, Brent Nowiki , ha citato l'esempio di Abeku Jackson del Ghana che si allena in Russia, in una struttura supportata dalla FINA a Kazan che ospiterà i Campionati del mondo del 2025. Struttura molto importante per il miglioramento dell'atleta. Nonostante il fatto che già molti nuotatori africani riescono ad arrivare nelle università di Europa o Stati uniti, la FINA intende rendere più facile questo collegamento.
Al-Mussalam ha affermato anche che spera che le stelle olimpiche si impegnino con i giovani nuotatori nello sviluppo dei mercati del nuoto per offrire ispirazione.
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