Tensioni tra USA e WADA: bloccati 3,6 milioni di dollari di finanziamento
Travis Tygart, CEO dell'USADA: "l'unica scelta giusta per proteggere i diritti degli atleti, garantire responsabilità e competizioni eque".
Il governo degli Stati Uniti ha deciso di sospendere il proprio contributo annuale di oltre 3,6 milioni di dollari all'Agenzia mondiale antidoping (WADA) per il 2024. La decisione è motivata dall'insoddisfazione per la gestione di alcuni casi, tra cui quelli riguardanti nuotatori cinesi, e per altre questioni ritenute critiche. Tale contributo rappresenta circa il 6% del budget complessivo della WADA.
Questa mossa riflette le tensioni persistenti tra il governo degli Stati Uniti, la WADA e l'Agenzia antidoping statunitense (USADA), che vanno avanti da almeno sei anni. Già nel 2020, un rapporto governativo aveva evidenziato che gli Stati Uniti non traevano sufficienti benefici dai loro contributi finanziari, suggerendo al Congresso la possibilità di sospendere i pagamenti.
Travis Tygart, CEO dell'USADA, ha espresso critiche verso la leadership della WADA, accusandola di non rispondere a richieste ragionevoli, come l'implementazione di un audit indipendente. Nonostante la sospensione del finanziamento, la partecipazione degli atleti statunitensi alle competizioni internazionali non sarà compromessa, Tygart ha dichiarato "l'unica scelta giusta per proteggere i diritti degli atleti, garantire responsabilità e competizioni eque".
Questa decisione arriva in un momento in cui gli Stati Uniti si preparano a ospitare importanti eventi sportivi internazionali, tra cui la Coppa del Mondo e le Olimpiadi del 2028.
In risposta, la WADA ha dichiarato che i rappresentanti degli Stati Uniti ora non saranno più idonei a far parte del suo consiglio di fondazione o del comitato esecutivo.
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