DDL sport, Giochi di Tokyo a rischio?
Dura lettera del CIO al CONI
Il Senato della Repubblica ha approvato in via definitiva (154 sì, 54 no e 52 astenuti) il disegno di legge n. 1603 che attribuisce deleghe al governo sulla riforma dello sport, ma adesso Tokyo 2020 è a rischio. James McLeod, responsabile del CIO per i rapporti con i Comitati olimpici nazionali, ha scritto una durissima lettera al presidente del CONI Giovanni Malagò (nella foto) nella quale si esprime "seria preoccupazione" per alcune disposizioni contenute nel DDL, che "intaccherebbe chiaramente l'autonomia del CONI" in sei diversi punti, avvertendo che l'istituzione potrebbe adottare per la protezione del movimento sportivo italiano "la sospensione o il ritiro del riconoscimento del comitato olimpico". La Carta Olimpica recita infatti, all'articolo 5: "riconoscendo che lo sport si pratica nell'ambito del tessuto sociale, le organizzazioni sportive aderenti al movimento olimpico devono essere politicamente neutrali. Hanno il diritto e l'obbligo di autonomia comprese la libera determinazione e il controllo delle regole dello sport; la definizione della struttura e della governance delle loro organizzazioni, il godimento del diritto di elezioni libere da qualsiasi influenza esterna e la responsabile di assicurare che i principi della governance siano applicati". Il DDL, contro il quale Malagò si era già espresso con grande decisione, prevede di lasciare al CONI la sola gestione dell'alta prestazione, portando l'organizzazione dello sport di base sotto il controllo della neonata "Sport e Salute SPA".
In caso di sospensione o ritiro del riconoscimento, gli atleti azzurri parteciperebbero ai Giochi di Tokyo come "IOA" ( indipendent olympic athletes ). Niente tricolore, niente inno di Mameli. Esclusi dalla trasferta giapponese anche i presidenti federali e, ovviamente, stop ai Giochi invernali Milano-Cortina 2026. Siamo ancora lontani da una risoluzione del genere, ma certo non tira buona aria, anche per il rifiuto dei vertici CIO di confrontarsi direttamente con il governo: un rifiuto inevitabile per il principio di apoliticità dell'istituzione guidata da Thomas Bach, ma che ha indispettito non poco l'esecutivo che per bocca del capogruppo leghista a Palazzo Madama fa sapere che "si tira avanti a prescindere dalle letterine" .
Ma cosa dice in concreto il DDL?
A questo link potete scaricare il testo integrale
Ph. ©A.Masini/Deepbluemedia
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