Laszlo Cseh in visita a Torino
«... amo ancora il nuoto e continuo ad allenarmi per migliorarmi ogni giorno».
Il fuoriclasse del nuoto ungherese, Laszlo Cseh , è stato a Torino come testimonial del marchio italiano Aquarapid, l'amico giornalista Alberto Dolfin lo ha intervistato per il quotidiano La Stampa, riportiamo alcuni passaggi ed il link all'articolo completo.
da La Stampa
L’asso del nuoto Laszlo Cseh a Torino incontra gli appassionati: “Tokyo sarà la mia ultima Olimpiade, sogno l’oro mancante nei 200 misti”
di Alberto Dolfin
Come è riuscito a rimanere al top per così tanti anni e dove tiene tutte le medaglie che ha vinto?
«(Ride) In effetti, ho perso il conto anch’io e se devo controllare, do un’occhiata su Wikipedia. Ma amo ancora il nuoto e continuo ad allenarmi per migliorarmi ogni giorno».
Che ne pensa del caso Sun Yang?
«Posso solo dire che non so come sia possibile eludere i controlli antidoping e so che si sta ancora parlando di quello che è successo e che ci sarà un processo nei prossimi giorni. Vediamo che succederà, io leggo le notizie, ma quando mi tuffo in acqua mi concentro solo su me stesso».
Sta già pensando alla prossima estate?
«Certo, spero che tutto vada bene e di essere presente a Tokyo. Sarebbe la mia quinta Olimpiade e, sicuramente, l’ultima».
Le manca solo l’oro a cinque cerchi per chiudere in bellezza: su che gare si concentrerà?
«Sarebbe bello, ci proverò con tutte le mie forze. In questo momento mi sto concentrando sui 200 misti. Poi però, tenterò anche i 100 e 200 farfalla, anche se in quest’ultima gara c’è il mio connazionale Kristof Milak, nuovo primatista del mondo. Comunque, non mi tiro indietro».
Che consigli si sente di dare ai ragazzi accorsi oggi a incontrarla?
«Di divertirsi mentre nuotano e di ascoltare sempre quello che gli dice il loro allenatore».
Si vede come allenatore dopo Tokyo?
«No, assolutamente no, non credo di essere portato per insegnare ai ragazzi. È da quasi trent’anni che nuoto, perché mio padre, che era un dorsista, mi ha messo in acqua quando avevo 4 anni. Forse ho bisogno di trovare il modo di annoiarmi un po’ a casa, poi chissà che farò».
Si concede qualche sfizio a tavola quando non è sotto gare?
«Assolutamente sì, adoro il cibo italiano e, in particolare, la pizza diavola».
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