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Netflix Italia. Rising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi

Disponibile da ieri il documentario che racconta la storia del movimento paralimpico grazie alle storie di 9 campioni tra cui la schermitrice italiana Bebe Vio e la nuotatrice australiana Ellie Cole.

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Su Netflix Italia è disponibile da oggi il docufilm  " Rising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi ", sono raccolte le testimonianze di 9 atleti e viene proposta una sintesi storica sulla nascita dei Giochi Paralimpici. Questo il sottotitolo del film. Atleti straordinari e addetti ai lavori riflettono sui Giochi paralimpici e su come trasformino a livello globale la nostra idea di disabilità, diversità ed eccellenza .

Ecco gli atleti protagonisti del docufilm

  • Jean-Baptiste Alaize (Francia): atleta di salto in lungo e sprint
  • Ryley Batt (Australia): giocatore di rugby
  • Ellie Cole (Australia): nuotatrice australiana
  • Ntando Mahlangu (Sudafrica): velocista
  • Tatyana McFadden (Stati Uniti): fondista e biatleta
  • Jonnie Peacock (Regno Unito): corridore
  • Matt Stutzman (Stati Uniti): arciere statunitense
  • Bebe Vio (Italia) : schermitrice
  • Cui Zhe (Cina): sollevatrice di pesi

Segue il trailer in italiano

Qui il messaggio del ct della Nazionale azzurra paralimpica di nuoto Riccardo Vernole, rivolto ai suoi atleti:

Ieri ho visto il docufilm Rising Phoenix. Che dire, nonostante i miei cinquantadue anni di esperienza vissuta sul campo (nel vero senso della parola, poichè fin dai primi mesi di vita mi divertivo sulle carrozzine dei primi atleti che si allenavano al CPO di Ostia) non ho potuto non emozionarmi nel vedere le storie di alcuni atleti presi in rappresentanza di tutti voi , anzi di tutti noi .

Ragazzi, quello che fate giornalmente, quello che ognuno di voi ha vissuto relativamente alla propria storia personale, quello che avete realizzato nello sport e nella vita quotidiana deve essere preso d’esempio da tutti, in special modo dalle nuove generazioni che spesso sono deboli anche per colpa di noi genitori che troppo gli diamo.

Aver passato tanti anni accanto ad atleti e tecnici del movimento paralimpico ed aver sempre creduto in questo percorso, che ora è riconosciuto, ma in passato era solo per pochi visionari, mi rende davvero fiero e felice.

Per il ruolo che rivestiamo noi tecnici spesso dobbiamo concentrarci quasi esclusivamente sulla gestione tecnica della disabilità, ma voi rappresentate qualcosa che è difficile da spiegare forse la descrizione che più si avvicina è LA GRANDEZZA DELL’ ESSERE UMANO .

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