"Perché noi siamo scienza, non fantascienza"
Ingegneria aerospaziale in aiuto dei nuotatori USA
USA Swimming ha scelto la via dell'hi-tech per preparare le Olimpiadi di Tokyo 2020, nella persona di Russell Mark, un ingegnere aerospaziale con un passato di nuotatore agonistico. Secondo Dan Durden, coach della squadra maschile, Mark sarà una delle chiavi del successo. Come? Lo spiega l'interessato alla rivista Sporttechie.com : "Lo studio della meccanica del nuoto è in piena evoluzione. Un nuotatore si trova in una condizione innaturale, in un ambiente innaturale, e ogni atleta si muove in maniera differente. Anche fra i migliori di sempre ci sono piccole differenze. Il mio lavoro è comprendere quali accorgimenti funzionano per la maggior parte dei nuotatori e cosa rende speciali i numeri uno".
Mark utilizza registrazioni video, analisi dati e software dedicati. Una videocamera subacquea registra i nuotatori e trasferisce il filmato in tempo reale su un tablet consentendo a Mark di fornire feedback molto dettagliati in tempo reale. "Osserva ogni minimo particolare", conferma il cinque volte campione olimpico Nathan Adrian.
"Integrare la tecnologia nel nuoto è difficile" prosegue Mark "ogni anno mi capitano sottomano device di ogni genere, ma come dico sempre, l'unico che ha superato la prova del tempo è il cronometro. È sorprendente vedere quanti allenatori non utilizzano la video analisi, eppure si tratta di uno strumento utilissimo. Io ho sfruttato le mie conoscenze in ambito fisico relativamente alla forza, alla dinamica e alla meccanica dei fluidi per poter trarre il maggior numero possibile di informazioni da ogni singolo filmato, partendo da frequenza e ampiezza di bracciata e proseguendo a un livello di dettaglio sempre maggiore".
Ph. courtesy Pexels
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