Antagonismo
C'è un antagonismo intrinseco tra il mondo di oggi e lo sport
C'è un antagonismo intrinseco tra il mondo di oggi e lo sport. Soprattutto agonistico. Soprattutto dilettantistico. Soprattutto Olimpico. E' vero, ma il " Mondo completamente organizzato " lo negherebbe, avendo coltivato con cura il posto da dare a tutto questo, col bisogno che ha di impossessarsi di tutti i simboli capaci di attirare attenzione.
Il mondo completamente organizzato è, infatti, un sistema implacabile per omologare e consumare. Non ha bisogno di qualcuno furbo, o intelligente, o forte, o abile, o astuto, o scaltro, o coordinato, o coraggioso, o aggressivo, o veloce. E nemmeno di qualcuno che sia determinato, concentrato, generoso, responsabile, fiducioso. Né ottimista, autonomo, critico o idealista.
L'uomo di questo mondo ha da essere facile da conquistare e facile da manovrare. Spavaldo all'esterno deve essere umile all'interno, per essere ricettivo alle soluzioni trovate da altri, che deve acquisire senza misura e a buon mercato. Per questo non deve affezionarsi troppo, né ai singoli, né alle società, né alle cose. Concentrato su di sé, deve aspettare come il messia, offerte che non ha chiesto e mete che non ha cercato.
Figuriamoci se ha il modo di organizzare la vita quotidiana in base agli impegni presi con altri, se può inseguire con tutte le sue forze una sua aspirazione, o se ha il tempo e i mezzi di dedicarsi totalmente a soddisfare una visione della vita.
Nel mondo organizzato non si lotta per superare i momenti difficili. I momenti difficili si evitano e se qualcosa non va si cambia. C'è sempre a disposizione una vita nuova a cui passare per alimentare la necessità di continuare a intravedere un futuro. Tutto può essere lasciato, abbandonato, dimenticato e rimpiazzato, senza particolari sofferenze e senza eccessivi rimpianti.
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