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Crawl australiano a due colpi di piede?

In copertina. Staffetta dell’Australasia, formazione che univa nuotatori Australiani e Neozelandesi, che fu oro a Stoccolma nel 1912. Da sinistra Malcolm Champion, Harold Hardwick, Cecil Healy e Leslie Boardman.

Il crawl australiano fu per l’immaginario collettivo di un’epoca lo stile a due colpi di piede.  Per anni fu opposto con tifo calcistico a quello americano, identificato con gambata indipendente e sei battute per ciclo di bracciata. Ma come e quando avvenne questa distinzione? Il crawl dell’inizio non era così.

Dick Cavill

Dick Cavill non nuotava a due battute, o almeno non in principio. Il suo stile, detto anche “Splash Stroke”, era soprattutto un agitare di braccia e battuta di gambe a caso. Un resoconto della sua nuotata in Inghilterra, fatto da Mc Arthur Moseley, il presidente della National Amateur Swimming Association, lo racconta in modo sprezzante. “Quando nuota, si vedono molti splash e poco Cavill. Si potrebbe essere perdonati per averlo scambiato per un'elica a vite che ha ricevuto uno shock galvanico, ma la velocità con cui si dibatte nell'acqua è poco meno di un miracolo. Utilizza una specie di Double Overarm, rivisitazione del trudgen. Descriverlo scientificamente o anche minuziosamente è impossibile." 

Cavill stroke

La nuotata iniziale di Cavill, in realtà, prevedeva pochissime gambe. Teneva la testa molto bassa e respirava solo dopo lunghi intervalli. Il corpo si muoveva leggero e le braccia giravano rapidamente mentre le gambe si trascinavano, quasi senza movimento. Va ricordato che le gare di Sydney in quel periodo si facevano sempre in acqua salata, per cui era facile ottenere un galleggiamento eccellente. La testa così bassa, poi, aiutava ulteriormente a star su. Tuttavia questo modo di fare impediva a Cavill di usare il crawl per lunghi tratti. Così quando cominciò a servirsene per distanze più lunghe, dovette regolare un po’ meglio la respirazione e accennare ad un certo rollio. In acqua dolce dovette anche aumentare il lavoro di gambe e allungare la trazione. In questo modo s’accorse che le gambe aiutavano pure a ruotare il corpo e a tenerlo in equilibrio. 

Quattro colpi

Harold Hardwick, un grande nuotatore australiano di quell’epoca, che fu olimpionico a Stoccolma nel 1912, diceva che Cavill era un nuotatore a quattro colpi. Nel novembre 1939 scrisse un articolo in cui lo sosteneva, dicendo anche che il primo stile libero australiano non era affatto un movimento a due colpi di piede, ma "un'azione indipendente delle gambe, nuotata per la prima volta in gara non dagli americani ma da Cavill e Wickham”. Che la nuotata di Cavill fosse a quattro colpi è possibile, perchè era molto irregolare, tanto che qualcuno ricordava soltanto che sollevava il piede destro fuori dall'acqua e lo sbatteva verso il basso, facendo uno schizzo che arrivava al pubblico. 

Due colpi

Negli ultimi due o tre anni della sua carriera, però, Dick Cavill, cominciò certamente ad utilizzare lo stile a due colpi di piede ogni bracciata. Lo dicono molte testimonianze. Tra queste quella di Bill Hill, segretario della New South Wales Amateur Swimming Association che lo scrisse al famoso Forbes Carlile, quando lavorava alla sua storia del crawl. Ciò di cui tutti sono certi è che questo cambiamento avvenne con lo svilupparsi della carriera di un altro nuotatore australiano, Cecil Healy, che va considerato come il vero ideatore di questo movimento. 

Cecil Healy

Healy era probabilmente il nuotatore più originale e più colto di Sidney, in un panorama di persone decisamente inconsuete. Allievo di George Farmer e compagno di Freddie Lane all’Est Sidney Swimming Association, fu un grande artista dello sport e un grande insegnante. Era anche uno scrittore prolifico e un uomo pubblico, che morì in Francia combattendo nella prima guerra mondiale. Per la società fu un eroe, per il nuoto un pioniere e non solo per quanto riguarda l’Australia. Tramite suo, infatti, il crawl arrivò nella versione australiana in Germania, in Belgio, in Francia e anche in Italia. 

Campione dei 100

Quando Healy cominciò a nuotare, più volte si piazzò dietro a Dick Cavill nelle gare di sprint, finché nel 1905, non vinse il suo primo titolo nazionale, a Balmain, sulle 100 iarde. Nello stesso anno divenne campione d’Australasia della distanza, nuotando 58 secondi, che era record del mondo. Nel 1906 partecipò ai giochi di Atene, dove fu battuto da Charles Daniels e da Zoltan De Halmay, sconfitto più dalla situazione contingente che dalla superiorità degli avversari. Infatti la durata della traversata gli aveva impedito di allenarsi per troppo tempo ed era arrivato alle Olimpiadi in condizioni precarie. Nel 1908 rivinse il titolo d’Australasia delle 100 iarde, col nuovo record di 57,2, ineguagliato fino al 1922, ma non andò a Londra perché non aveva trovato i soldi per fare il viaggio. Così perse la sua grande occasione. A Stoccolma, quattro anni dopo, infatti, vinse l’oro olimpico, ma con la staffetta. Nei cento metri fu battuto dall’astro nascente del nuoto americano, il formidabile e irraggiungibile Duke Kahanamoku, che però poté gareggiare soltanto grazie ad un suo formidabile gesto di fair play.   

Legge e ordine

Frank Beaurepaire, altro mostro sacro del nuoto australiano, in un articolo del 1915, sostenne che "la nuotata di Healy si distingueva dallo splash stroke per i movimenti ritmici di braccia e gambe". Ma Healy predicava molto più di questo. In primis voleva "legge e ordine" nel movimento delle gambe, rigettando l'azione indipendente che trascinava le gambe, un metodo che considerava "vecchio stile", da correggere con la battuta di piede coordinata all’entrata della mano opposta. 

Woolloomooloo Bath

Gli esperimenti di Healy sulla nuotata erano cominciati negli anni novanta (1890), quando passava tutto il tempo libero ai Woolloomooloo Baths di George Farmer. Lui stesso raccontava di essere stato un protetto del suo allenatore, che un giorno gli propose di provare lo stile di Cavill. Era una mattina quando il coach gli fece quella proposta, a cui Healy rispose chiedendo spiegazioni. Farmer non poté far altro che fare una dimostrazione con le braccia, perchè “l’aveva visto fare una sola volta e per poche iarde, ma era stato colpito dall'idea”. Healy ricordava anche di aver pensato che fosse solo un modo "divertente" di nuotare, utile se non altro per spruzzare il suo coach in ogni vasca di ritorno.

Australian Crawl

Mesi dopo quei tentativi Healy vide finalmente Dick Cavill dal vivo. Da quel momento dedicò tutte le sue energie a trovare un modo per superare le difficoltà di respirazione e migliorare quel modello. Vide anche Wicham e pensò che il suo stile fosse molto più ordinato e aggraziato di quello di Cavill, con gambe più alte, un calciata un po’ diversa, ma sostanzialmente simile. A quello che vide cercò di aggiungere un modo più rilassato di usare braccia e tronco e un’accentuazione del rollio del corpo per favorire i movimenti delle braccia. Aggiunse anche la rotazione del capo per respirare. Così evitava l’eccesso di sollevamento del capo e le interruzioni nella nuotata. Healy fu da subito un fautore della respirazione regolare e coordinata al movimento, che contribuì a fare del crawl una tecnica adatta ai fondisti. La sua analisi distingueva quattro classi di nuotatori: chi respirava regolarmente, chi lo faceva dopo quattro o cinque bracciate, chi colpiva “con la mano destra in corrispondenza del piede sinistro e viceversa” e chi muoveva le gambe in maniera “indipendente” rispetto alle braccia. La prima e la terza classe erano quelle dei nuotatori che nuotavano come voleva lui, il modo identificato ben presto con l’appellativo di “Two Beat Australian Crawl”.

Successo 

Lo stile a due battute ebbe un notevole successo alle Olimpiadi di Stoccolma e fu molto copiato. Oltre ad usarlo Healy e i componenti australiani della staffetta dell’Australasia, fu scelto da Fanny Durack e Mina Wylie, prima e seconda nella gara dei cento femminili. Peccato che l’intrusione di Kahanamoku e di quella sua gambata continua e straordinaria, con la sua supremazia, intaccasse l’idea dei due colpi e della loro superiorità assoluta.

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