Crawl, nel disegno di Dio
Isaia, capitolo 25.
“. ..la mano del Signore riposerà su questo monte, mentre Moab sarà schiacciato sulla sua terra, come si pigia la paglia nel letamaio. Nel letamaio stenderà le sue mani, come le distende il nuotatore per nuotare, ma il Signore abbasserà la sua superbia, nonostante continui ad annaspare. "
Moab
I Moabiti, discendenti di Moab, figlio di Lot, sono i nemici acerrimi di Israele al tempo del loro insediamento a Canaan. Ma Isaia parla di loro in metafora, per parlare dei nemici presenti, gli Assiri, o se volete i Siriani, che in quel momento pressano Israele per distruggerlo.
Conforto e Speranza
Il conforto agli israeliti viene dalle parole di Isaia che ricorda che il Signore non li abbandonerà. Isaia sa (cap 5) che Dio è " sostegno al povero nella sua angoscia, riparo dalla tempesta, ombra contro il caldo " e che non si dimenticherà neanche ora della loro sofferenza. C'è speranza che tutto vada bene anche quando non sembra possibile. Interverrà e darà ai nemici la punizione che gli spetta: una punizione giusta, dura, definitiva, senza remissione.
distende le braccia per nuotare.
Anche se il nemico distende le sue braccia per tirarsi fuori dal letamaio, come fa il nuotatore nel crawl, il suo destino è quello di essere ributtato sotto, perché finisca la sua superbia.
Crawl
Eppure quel gesto è riconosciuto come efficace. Funziona bene per il nuotatore. E' talmente buono che Dio lo usa come un paragone di ciò che sebbene utile, non può niente contro la sua volontà. Isaia lo dice settecento anni prima della venuta di Cristo. Così sappiamo che anche per gli ebrei, a quell'epoca, nuotare significava alternare un braccio all'altro, aggrapparsi all'acqua e trascinarsi in avanti con efficacia. Mirabile!
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